Chiunque abbia a cuore i propri risparmi, ha da sempre un solo nemico: l’inflazione.
È vero, l’inflazione indebolisce i propri sforzi di risparmio riducendo il potere di acquisto, anno dopo anno.
Per monitorare questo fenomeno, è stato addirittura inventato uno strumento: il CPI, ovvero l’indice dei prezzi al consumo.
Per chi non lo sapesse, il CPI (che sta per Consumer Price Index) è un indice utilizzato a livello globale per misurare la variazione mensile media dei prezzi di beni e servizi di consumo comune (trasporti, alimenti, cure mediche, ecc.). È uno degli strumenti più utilizzati per identificare periodi di inflazione e deflazione.
Il seguente grafico mostra l’evoluzione dell’inflazione negli Stati Uniti in base al relativo indice dei prezzi al consumo.
Guardando il grafico si potrebbe pensare: "Se il tasso di inflazione medio annuo è del 2,13% e riesco a superare questa percentuale con i miei risparmi, non perderò il mio potere di acquisto."
Ma purtroppo non è così semplice... Perché c'è un altro nemico che si muove nell’ombra. Scomponendo il rapporto prezzo/inflazione di diversi beni e servizi, ecco cosa si ottiene:
Mettendo in ordine questi beni e servizi dal più essenziale a quello meno essenziale (la cosiddetta piramide di Maslow), si vede chiaramente che i prezzi dei beni primari aumentano in modo esponenziale, mentre quelli meno essenziali scendono.
L’indice dei prezzi al consumo rappresenta una media e non riflette il reale rapporto prezzo/inflazione di beni e servizi essenziali, che rimane nell’ombra, dando vita al vero nemico di tutti i risparmiatori: “l’inflazione ombra”.
In effetti, se voleste mettere da parte un bel gruzzolo per la vecchiaia, come spendereste i vostri soldi: in giocattoli e televisori o in cure mediche e nell’immobiliare?
Photo credit: Marco Verch