L’impatto dell’inflazione sulla vita reale: il caso della Turchia

The Spotlight

10 minuti di lettura

30 nov 2021

mazzetti di banconote della lira turca dopo un crollo storico del 15% con la bandiera turca sullo sfondo

Se per alcuni l’inflazione non è altro che un concetto astratto sentito al telegiornale, un evento distante che non li riguarda da vicino, per altri può avere conseguenze davvero devastanti. Attraverso gli occhi della Turchia, questo articolo spiega cosa sia realmente l’inflazione e che impatto possa avere sulla vita di tutti i giorni.

Attualmente, le banche centrali di tutto il mondo sono alle prese con l’inflazione che, di recente, ha raggiunto livelli senza precedenti negli ultimi 20 anni.

A causa delle difficoltà riscontrate dalla catena di approvvigionamento e della carenza di manodopera dovuta alla pandemia, i prezzi sono già saliti del 6,2% negli Stati Uniti, del 4,2% nel Regno Unito, del 4,5% in India e del 10,7% in Brasile. Per questo molti economisti si stanno chiedendo quale potrebbe essere l’impatto dell’inflazione sull’economia, sui mercati in generale e persino sul prezzo dell’oro.

Ma noi ci siamo chiesti: se l’inflazione dovesse peggiorare, che cosa potrebbe significare per i comuni mortali?

Per darvi un’idea più chiara di quello che è realmente l’inflazione e di come possa influenzare la vita della gente, prenderemo ad esempio l’attuale situazione economica turca.

Il tasso d’inflazione in Turchia è uno dei più alti del mondo, ed è quindi l’esempio perfetto di quello che potrebbe succedere in altri paesi se l’inflazione dovesse aumentare.

Ma prima, vediamo come funziona l’inflazione nella realtà.

Che impatto ha l’inflazione sul denaro?

Molti di noi hanno l’abitudine di considerare l’inflazione come sinonimo di prezzi elevati. Ma in realtà il tasso reale d’inflazione è diverso per ognuno di noi, perché acquistiamo prodotti e servizi diversi a seconda della nostra situazione finanziaria.

In effetti, per alcune categorie di persone, l’inflazione può anche essere una cosa positiva:

  • Proprietari di terreni, immobili o asset fisici come l’oro, che tendono a mantenere il proprio valore nei periodi d’inflazione elevata.
  • Debitori, in particolare se hanno debiti a tasso fisso, nel qual caso potrebbero avere la possibilità di ripagare il prestito in una valuta con un valore inferiore.

Sfortunatamente, al gioco dell’inflazione non tutti possono essere vincitori. Per molti, un’inflazione più elevata significa semplicemente che la busta paga non offre più le stesse garanzie, tranne per coloro i cui stipendi continuano ad aumentare almeno allo stesso ritmo dell’inflazione. Il che, purtroppo, non accade per la maggior parte della persone.

Perciò, la maggioranza dei lavoratori con contratti a stipendio fisso vedranno i propri salari e, quindi, il proprio potere d’acquisto calare.

In appena un anno, il prezzo della benzina è aumentato del 51% negli USA, e le auto usate costano il 26% in più. Anche i prezzi della carne e del gas naturale sono alle stelle. Date un’occhiata alla seguente immagine per vedere l’impatto dell’inflazione negli Stati Uniti su alcuni dei prodotti da consumo più comuni.

l'impatto dell'inflazione negli USA sui prezzi di benzina, gas naturale e carne
U.S. Bureau of Labor Statistics, Visual Capitalist

Quindi se un anno fa il pieno di benzina costava 100 $, oggi riempire lo stesso serbatoio costa 151 $. E per chi deve fare il pieno ogni settimana, significa un costo extra di 2.600 $ l’anno soltanto per coprire questo aumento.

In poche parole, se uno stipendio non viene rivisto in base all’inflazione, andrà ad intaccare il potere d’acquisto medio di una persona, il che significa, in pratica, che ciò che si ha oggi varrà di meno domani.

Per darvi un’idea: nei paesi con un livello altissimo d’inflazione, come il Venezuela, la moneta cartacea si è svalutata a tal punto che gli artisti si sono messi a creare borsette con le banconote. E in alcune zone del paese, la gente usa pepite d’oro fisico per comprare beni di prima necessità.

Borsette realizzate con le banconote della valuta nazionale venezuelana, il bolivar.
Borse fatte di banconote senza valore

In Turchia, la situazione non è a questi livelli, ma di recente il paese è finito in prima pagina dopo che la moneta nazionale, la lira turca, ha subito un crollo storico, diventando la valuta più debole del mondo. E l’inflazione, come vedremo, è una delle cause principali della svalutazione di una moneta cartacea.

L’inflazione indebolisce le valute nazionali?

In sintesi, sì. Come si è detto in precedenza, l’inflazione costituisce un calo del potere d’acquisto di una moneta cartacea, causato dall’aumento dei prezzi in tutta l’economia.

In altre parole, un aumento dell’inflazione significa che c’è troppa moneta cartacea e pochi beni da acquistare: un prodotto acquistato oggi vale una certa somma ma, due anni dopo, il prezzo dello stesso prodotto sale, svalutando di fatto la stessa somma di denaro.

Tuttavia, sebbene l’inflazione venga spesso definita come un aumento dei prezzi, può essere più utile considerarla come una svalutazione del denaro: se l’anno scorso, potevate comprare una pagnotta a 1 $ e oggi vi costa 1,5 $, significa che il denaro ha perso il 50% del proprio valore.

Ed è quello che è successo in Turchia: l’inflazione ha portato a un aumento dei prezzi della benzina e dei beni di prima necessità, che sono quindi improvvisamente diventati più cari. A causa dell’aumento dell’inflazione e di altri fattori, come l’instabilità politica e la scarsa indipendenza della banca centrale turca, la lira ha perso quasi il 40% del proprio valore in un anno.

Di conseguenza, molti comuni cittadini turchi si sono visti costretti a rivedere la propria lista della spesa settimanale e i programmi per le vacanze, di fatto sconvolgendo le proprie vite.

E se molti economisti ritengono che la situazione non è ancora delle peggiori, è alquanto probabile che le cose possano aggravarsi.

Qual è l’impatto sulla vita delle persone?

Per dirla in maniera semplice, l’aumento dell’inflazione significa che bisogna pagare di più per gli stessi beni e servizi. E se il proprio reddito non cresce allo stesso ritmo dell’inflazione, anche se sulla carta si continua a guadagnare gli stessi soldi, il potere d’acquisto cala, mentre il costo della vita aumenta.

Senza dubbio, è bene ricordare che l’inflazione non ha lo stesso impatto su ogni cosa.

Ad esempio, il prezzo del gas potrebbe aumentare e il valore della propria casa diminuire. È esattamente quello che è successo durante la crisi finanziaria del 2008: i prezzi dell’immobiliare sono scesi di quasi il 20%, mentre il prezzo del petrolio è cresciuto.

Se la situazione si aggrava e una valuta inizia a svalutarsi velocemente, le persone potrebbero decidere di sbarazzarsi della moneta nazionale per investire in una più stabile, il più delle volte il dollaro americano.

È proprio quello che è successo in Turchia.

Con l’aggravarsi della situazione nel paese, le difficoltà della popolazione ad affrontare il caro prezzi di prodotti alimentari ed altri beni sono finite in prima pagina.

I cittadini turchi, disorientati, hanno voluto condividere il proprio stato d’animo sull’impatto dell’inflazione sulla loro vita quotidiana:

  • Un rapido aumento dei prezzi: immaginate se il prezzo di un prodotto che acquistate quotidianamente dovesse aumentare del 100% da un giorno all’altro. È proprio quello che è successo ai consumatori turchi, come spiega una signora di 59 anni che vende vestiti al mercato Ortakcilar di Istanbul.

“Non avevo mai vissuto una vita così miserabile. Vado a letto, mi alzo e i prezzi sono aumentati. Ho comprato una lattina da 5 litri di olio (da cucina) a 40 lire. Quando sono tornata a comprarla, costava 80 lire. Non ci meritiamo questo come nazione”, ha dichiarato.

  • Gli stipendi stanno perdendo valore: molte persone hanno dichiarato a testate internazionali di aver immediatamente convertito il proprio stipendio in una valuta straniera per riuscire a mantenerne almeno in parte il valore.

“Ho chiesto un anticipo dello stipendio mensile per poterlo convertire in dollari in modo che il mio reddito mantenga almeno in parte il proprio valore. È quasi impossibile pensare o parlare d’altro in questo momento”, ha dichiarato Emirhan Metin, 28 anni, avvocato di Istanbul.

Un montatore free lance di 36 anni, abituato a essere pagato a distanza di 6-8 mesi, ha avuto un’esperienza simile: “Il contratto che ho firmato il mese scorso oggi vale il 20% in meno. Chissà quanto varrà quando mi pagheranno tra sei mesi?”

Ma tutto questo cosa ci insegna? Che una spirale di inflazione e svalutazione monetaria può davvero mettere in ginocchio la ricchezza di una popolazione.

E, anche se allo stato attuale sembra improbabile che la situazione in Turchia si riproduca in gran parte dei paesi europei o negli Stati Uniti, l’aumento dell’inflazione è divenuto fonte di preoccupazione a livello mondiale negli ultimi anni.

Quali altri paesi stanno affrontando una crisi monetaria?

In generale, le crisi monetarie sono molto difficili da prevedere. Le svalutazioni possono creare il caos nei mercati finanziari, e avere conseguenze sui privati e sulle aziende legate alle valute in questione.

Ecco alcune delle maggiori svalutazioni monetarie della storia:

  • Il bolivar venezuelano: nell’agosto del 2018, il governo venezuelano ha annunciato una svalutazione massiccia del 95%.
  • Il dollaro zimbabwese (ZWD): nel settembre del 2008, il valore della vecchia moneta dello Zimbabwe è passato da 1.000 ZWD per 1 dollaro americano a 300.000 miliardi qualche mese dopo, nel febbraio del 2009.

E il recente crollo della lira turca verrà sicuramente ricordato come una delle maggiori crisi monetarie mondiali.

Ci sono altri paesi che potrebbero trovarsi in una situazione simile?

“Certo che sì... Con l’aumento dei tassi d’interesse negli USA, saranno colpiti anche tutti gli altri paesi che hanno debiti in dollari”, ha dichiarato Mark Mobius, fondatore di Mobius Capital Partners LLP, senza precisare quali potrebbero essere questi paesi.

Tuttavia, secondo una recente analisi pubblicata dalla banca d’investimenti Nomura, i quattro mercati emergenti più a rischio di una crisi monetaria sono l’Egitto, la Romania, la Turchia e lo Sri Lanka.

Ultimi dati sull’inflazione nell’Eurozona

Il tasso d’inflazione nell’Eurozona ha raggiunto livelli record a novembre del 2021, toccando il 4,9%, il dato più alto mai registrato negli ultimi 25 anni. Si tratta di una cifra più alta di quella inizialmente prevista del 4,5% e superiore al 4,1% di ottobre. Secondo gli analisti, questo potrebbe spingere la Banca centrale europea a ripensare la sua politica monetaria.

Soltanto in Germania, a novembre, il tasso d’inflazione ha raggiunto il picco massimo in 29 anni, aumentando del 6% rispetto a un anno fa. Anche in Francia il tasso d’inflazione ha raggiunto il 3,4%, il dato più alto dal 2008. (CNBC).

la banca centrale europea annuncia un aumento dell'inflazione
"Eurozone 02" di slolee, coperto da licenza CC BY-NC-SA 2.0


Qual è la morale della favola?

Sempre più paesi si stanno trovando ad affrontare diversi livelli d’inflazione, in parte causati dalle turbolenze nelle catene di approvvigionamento e dalla carenza di manodopera post-Covid.

E se l’inflazione può apparire come un termine puramente economico che descrive un aumento generale dei prezzi, in realtà è un fattore potente e imprevedibile, che può far perdere il controllo sulla propria vita.

Come dimostra la situazione turca, essa può far sparire la metà del proprio stipendio in un batter d’occhio, e rendere privo di valore il denaro che giace su un conto corrente.

Gli analisti avvertono che l’attuale crisi monetaria potrebbe diffondersi anche ad altri paesi, perché le variazioni dei tassi d’interesse statunitensi potrebbero avere un effetto a catena sui paesi detentori di debito in dollari USA.

E, come abbiamo detto in precedenza, se l’inflazione fa aumentare i prezzi e diminuire il potere d’acquisto, alcuni asset come l’oro fisico sono storicamente noti per mantenere o addirittura aumentare di valore nei periodi d’inflazione.

Quindi, in qualità d’investitori, dovreste chiedervi: sono pronto per l’inflazione? Se non siete sicuri della risposta, forse potrebbe essere il momento giusto per comprare oro.

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