L’inflazione ha raggiunto il picco? Ecco quello che c’è da sapere per capire l’inflazione

The Spotlight

4 minuti di lettura

17 mag 2022

L’inflazione ha raggiunto il picco e si sta raffreddando come dimostra l’immagine dei picchi di carta alti e bassi.

La stampa racconta che l’inflazione alta e persistente ha finalmente raggiunto il picco massimo e dovrebbe iniziare a scendere a breve. Ma i dati più recenti relativi al CPI dimostrano che questo potrebbe non essere del tutto vero. Vediamo perché.

Probabilmente avrete letto il titolone nei giornali la settimana scorsa:

L’inflazione USA ha finalmente iniziato a rallentare per la prima volta in 9 mesi.

Questo ha portato alcune testate a dire che l’inflazione ha raggiunto il picco a marzo e si sta raffreddando.

Ma è proprio così per i comuni mortali?

Inizieremo davvero a pagare di meno per gli alimenti, la benzina, la casa e così via?

In poche parole la risposta è, molto probabilmente, no. Quanto meno non è quello che suggeriscono gli ultimi dati relativi all’indice dei prezzi al consumo (CPI).

In questo articolo, vi spiegheremo:

  • Che cos’è il CPI e come funziona.
  • Che cosa dicono realmente i dati CPI della settimana scorsa a proposito dell’inflazione.

Che cos’è esattamente l’indice dei prezzi al consumo?

L’indice dei prezzi al consumo (o CPI, dall’inglese Consumer Price Index) è l’indicatore più diffuso per misurare l’inflazione. Esso monitora il cambiamento dei prezzi di beni e servizi che acquistiamo quotidianamente.

L’indice dei prezzi al consumo è l’indicatore più diffuso per misurare l’inflazione. Esso monitora il cambiamento dei prezzi di beni e servizi frequentemente acquistati, come si vede in questa vignetta che ritrae una donna che spiega il grafico relativo all’inflazione con vicino una borsa della spesa.

Per essere più precisi, l’indice dei prezzi al consumo raggruppa quei beni e servizi in categorie o “panieri”: un paniere per i capi di abbigliamento, uno per la casa, ecc.

Il Bureau of Labor Statistics (BLS) statunitense ha classificato tutte le voci in otto gruppi principali:

  • Cibo e bevande
  • Casa
  • Abbigliamento
  • Trasporti
  • Assistenza medica
  • Svago
  • Istruzione e comunicazione
  • Altri beni e servizi

Tuttavia, non tutte queste categorie hanno lo stesso peso ai fini del calcolo del CPI.

Esse vengono classificate in base all’importanza relativa all’interno del nucleo familiare in un dato periodo di tempo attribuita dagli esperti di statistica: alcune hanno quindi un peso maggiore di altre.

Ecco come vengono classificate oggi le varie categorie CPI:

Una tabella che elenca le categorie dell’indice dei prezzi al consumo, comprese quelle più importanti come cibo, energia e casa.
Le categorie più importanti nel paniere CPI sono casa, cibo, energia e prodotti di base, compresi medicinali e automobili [dall’alto verso il basso: cibo, energia, prodotti di base (medicinali, automobili), casa, salute, trasporti, altre spese].

Come si può vedere, casa, cibo, prodotti di base (tra cui medicinali e automobili) ed energia sono le categorie col peso maggiore ai fini del calcolo dell’indice dei prezzi al consumo.

Ciò significa che queste categorie avranno il maggiore impatto sul modo in cui viene misurato il tasso di inflazione. In parole povere, se una o più di queste categorie scende, il CPI globale sarà più basso.

Ad esempio, se i prezzi delle case dovessero iniziare a scendere, l’indice dei prezzi al consumo potrebbe suggerire che l'inflazione sta scendendo, nonostante i prezzi degli alimentari e dei prodotti di base stiano aumentando.

Ecco perché, anche se sentite dire che l’inflazione ha rallentato, non significa necessariamente che spenderete meno nella vita di tutti i giorni.

E l’indice dei prezzi al consumo funziona più o meno allo stesso modo anche in Europa.

Ecco l’indice scomposto dei prezzi al consumo dell’area euro a marzo del 2022:

Indice dei prezzi al consumo armonizzato (HICP o Harmonized Index of Consumer Prices) globale e scomposto a marzo del 2022, area euro (Fonte: Banca centrale europea)
Indice dei prezzi al consumo armonizzato (HICP o Harmonized Index of Consumer Prices) globale e scomposto a marzo del 2022, area euro (Fonte: Banca centrale europea)

Anche in Europa, le tre categorie principali dell’indice sono casa ed energia (compresi i prezzi della benzina), trasporti e cibo.

Che cosa dicono realmente i dati CPI di aprile a proposito dell’inflazione?

In poche parole, ci dicono che l’inflazione continua a galoppare.

Anche se i dati di aprile hanno mostrato una leggera flessione rispetto all’aumento dell’8,5% registrato un mese prima, l’inflazione è ancora in aumento e rimane ai massimi livelli da 40 anni.

Perché? Perché i prezzi delle categorie principali dell’indice, tra cui cibo e alloggio, non hanno smesso di salire:

  • I prezzi degli alimentari sono cresciuti dello 0,9%, registrando il 17° aumento mensile consecutivo.
  • I prezzi delle case sono saliti dello 0,5%, in linea con i dati degli ultimi 6 mesi.
  • I servizi di trasporto sono cresciuti del 3%, l’aumento più significativo della categoria dall’anno scorso.
  • Le tariffe aeree sono aumentate del 18,6% in seguito all’incremento della domanda di viaggi registrata dalle compagnie aeree principali con l’avvicinarsi dell’estate.
  • Infine, il prezzo delle automobili nuove è salito dell’1%.

Questi numeri raccontano una storia molto diversa da quella che si legge nella stampa, vero?

Quindi, ufficialmente, l’inflazione ha rallentato in aprile, principalmente a causa del calo del 2,7% dei prezzi dell’energia, componente importante dell’indice dei prezzi al consumo.

Ma in realtà poco è cambiato in molte delle altre categorie, che contano molto per i consumatori di tutti i giorni: probabilmente continuerete a spendere di più per acquisti essenziali come cibo e affitto. A meno che non siate proprietari di una casa o... non mangiate molto! 🙂

Insomma, qual è la morale della favola?

Con i prezzi che salgono a destra e a manca, l’inflazione non sembra realmente destinata a raffreddarsi, come dicono.

Anzi, sembra proprio che l’inflazione rimarrà alta per un bel po’...

E non lo diciamo solo noi, ecco il punto di vista dell’economista Ryan Lemand il giorno dopo la pubblicazione dei dati relativi al CPI:

“In apparenza, sembrerebbe che l’inflazione abbia già raggiunto il picco, ma in realtà, ad un’analisi attenta, i dati di ieri erano molto peggiori di quelli del mese scorso [...]. L’inflazione dei servizi in generale è in aumento, e questa è l’inflazione appiccicosa e dannosa”.

E molti sembrano essere d’accordo con lui.

Ecco cosa dice Kenny Polcari, responsabile delle strategie di mercato di SlateStone Wealth e socio gerente di Kace Capital Advisors:

“I tre elementi più importanti del rapporto continuano ad accelerare [...] e con l’alloggio a rappresentare il 32,5% del rapporto – è difficile credere che l’indice dei prezzi al consumo stia raggiungendo un ’picco’ come vorrebbero farvi credere – ritengo invece che ci si possa aspettare che l’inflazione persista”.

Cosa ne dite, è ora di iniziare a risparmiare in oro e metalli preziosi? ⭐

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