Diversificare il portafoglio è un ottimo modo per ridurre il rischio legato agli investimenti, ma per sapere come fare è necessario comprendere alcuni concetti di base.
Meglio investire in criptomonete? O puntare sull’immobiliare e i metalli preziosi? La risposta non è univoca e dipenderà da vari fattori, come la strategia di investimento e l'appetito per il rischio. La parola chiave è equilibrio. ⚖️
Qualunque investitore te lo dirà: la diversificazione del portafoglio è il fattore fondamentale nella costruzione di una strategia d’investimento solida.
Comprendere questo concetto a fondo ti aiuterà a gestire il rischio e a massimizzare il rendimento.
Ma cosa vuol dire nella pratica? Quali sono le regole d’oro da seguire? E le proporzioni ideali? Scopri i nostri consigli pratici per ottenere un portafoglio ben diversificato! 👇
Cosa vuol dire diversificare il portafoglio?
La diversificazione del portafoglio di investimenti è una strategia di gestione del rischio che si basa sull’inclusione di un’ampia varietà di investimenti all’interno di un portafoglio.
Un portafoglio diversificato è quello che include asset e veicoli di investimento di diversa natura, al fine di limitare l’esposizione ai rischi propri di una singola attività economica.
Nella pratica, questo consiste nell'investire in un mix di asset diversi (azioni, obbligazioni, immobili, metalli preziosi, ma non solo) per cercare di limitare la propria esposizione a un solo asset.
In altre parole, significa “non mettere tutte le uova nello stesso paniere”🪺, riducendo il rischio globale dei propri investimenti.
La logica alla base di questa tecnica è semplice: un portafoglio diversificato genererà, in media, rendimenti a lungo termine più redditizi e ridurrà rischi e volatilità.
Qual è la strategia di diversificazione del portafoglio più efficace?
Ovviamente non esistono ricette magiche per ottenere il portafoglio diversificato perfetto, ma soltanto alcuni elementi chiave da prendere in considerazione.
Premessa
Per decenni, il portafoglio diversificato cosiddetto “classico 60/40” è stato il pilastro della strategia d’investimento.
Questo prevede una composizione così strutturata:
- 60% di asset a rischio potenzialmente più alto e con rendimenti più elevati, come le azioni;
- 40% da asset a rischio più basso e con rendimenti inferiori, come le obbligazioni governative.
Ecco un esempio di portafoglio diversificato:
Oggi questo modello non si addice più alla variabilità dei mercati, o almeno così la pensano alcune grandi società di gestione degli investimenti, come BlackRock.
Inoltre, vale la pena sottolineare che non tutti i rischi sono diversificabili. Esistono infatti due categorie: rischio diversificabile e rischio non diversificabile.
- Il rischio diversificabile, anche detto non sistematico, può essere limitato attraverso la diversificazione. L’esposizione a questo tipo di rischio varia a seconda dell’azienda, del settore, del mercato e di molti altri fattori. Proprio per via del fatto che ogni area d’investimento ha dei rischi unici, questi sono mitigabili investendo in asset diversi.
- Il rischio non diversificabile, anche detto sistematico, è quello legato ad ogni singola società o asset, a prescindere dal settore, dal mercato o da altri fattori. Non trattandosi di un tipo di rischio specifico, è difficile da prevenire e gestire, ed è proprio dell’azione di investire.
Come diversificare il proprio portafoglio nel 2023
Diversificare il portafoglio significa bilanciare i rischi.
Anche se il modello 60/40 non è più di attualità, non è l’unico a tua disposizione.
In linea generale, devi sempre ricordare che il segreto per una strategia di diversificazione vincente sta nel garantire che gli asset del portafoglio non siano correlati tra loro.
Inoltre, esiste sempre un rischio. Sempre.
Per questo, ti consigliamo di iniziare con una valutazione del rischio che sei disposto ad assumerti, e a partire da qui sviluppare una strategia d’investimento con diversi asset e strumenti.
Asset e strumenti di diversificazione più comuni
Gli strumenti più comuni da includere in un portafoglio diversificato sono:
- Azioni - si tratta di titoli di proprietà di una società quotata in borsa, e vanno comprati considerando il mercato azionario, la capitalizzazione di mercato, settore e area geografica. In poche parole, devi assicurarti che le azioni da te scelte siano influenzate da fattori diversi.
- Exchange traded funds (ETF) - si tratta di strumenti passivi d'investimento che monitorano le prestazioni di un gruppo di mercati. Si tratta di strumenti passivi, visto che riflettono i rendimenti del mercato di riferimento.
- Bond (o obbligazioni) - ovvero strumenti a reddito fisso che rappresentano un importo di debito concesso a un governo o una società e che permettono di guadagnare mediante il regolare pagamento degli interessi fino al rimborso del prestito.
- Materie prime - senza dubbio uno degli asset più utili per la diversificazione, poiché hanno tradizionalmente una correlazione nulla o scarsa con i rendimenti di azioni e obbligazioni. Anzi, alcuni di essi, come l’oro, hanno un’andamento storicamente opposto a quello dei mercati azionari e un ciclo economico diverso dal resto dell’economia. Per questo, sono molto utili in fase di recessione. L’esempio più comune è l’oro💛, che è da sempre il bene rifugio per eccellenza.
Esistono anche le criptovalute, un asset particolarmente rischioso e volatile.
Una volta compresa la tua avversione al rischio e i diversi strumenti e asset a tua disposizione, potrai decidere la quota da allocare ad ogni asset e, quindi, la quantità di oro fisico o argento fisico necessaria.
L’oro come asset di protezione
In generale, gli investitori che cercano di proteggere il proprio portafoglio dagli asset più rischiosi prendono spesso in considerazione la possibilità di investire in oro fisico perché storicamente offre una protezione nei periodi di incertezza economica. Per esempio, in caso di inflazione, crisi economica o politica, crollo dei mercati, ma non solo.
Per dirla in maniera semplice: se vuoi arricchire il tuo portafoglio con asset particolarmente rischiosi, per esempio con le criptovalute, dovresti sempre compensare questo rischio con altri asset più sicuri e stabili, come l’oro. 🪙
Molti investitori in oro probabilmente già conoscono bene l’importanza della diversificazione, ma non sempre se ne ricordano.
Infatti, uno degli errori più comuni consiste nel comprare oro inizialmente, ma poi dimenticarsi di verificare se il proprio portafoglio continua ad essere equilibrato e ben diversificato.
Avere troppi investimenti in azioni o criptovalute e troppo pochi in materie prime, come l’oro, è un rischio concreto anche per i più esperti! A seconda del livello di rischio a cui hai deciso di esporti, gli esperti consigliano di assicurarti tra il 5% e il 20% di investimenti in oro e metalli preziosi.
In generale, gli investitori che iniziano a investire in metalli preziosi hanno due opzioni principali:
- Acquistare quote di un fondo comune o di un ETF (detto anche oro cartaceo) che monitori il prezzo dell’oro, o negoziare future e opzioni sul mercato delle commodity.
- Acquistare l’asset fisico.
Lingotti e monete sono il modo più sicuro per ridurre la propria esposizione al rischio. Esistono pure asset in oro cartaceo, ma si tratta di un asset non sempre sostenuto dal metallo fisico, quindi da valutare con molta attenzione.
E nonostante esistano alcuni rischi associati all’investimento in oro fisico, come i costi e i rischi associati alla custodia, questi possono essere evitati in modo semplice: scegliendo il rivenditore d’oro fisico giusto! 😉
Conclusioni
In conclusione, ecco i punti chiave da tenere a mente per avere sempre un portafoglio ben diversificato:
👉 Quando si investe, è importante non mettere tutte le uova nello stesso paniere. È quindi fondamentale sapersi giostrare tra asset di diverso tipo.
👉 Una strategia di diversificazione classica consiste nel diversificare le classi di asset presenti nel proprio portafoglio, compensando gli asset più a rischio con asset più stabili. Ricorda anche di verificare che gli asset non siano correlati tra loro!
👉 Storicamente l’oro offre protezione nei periodi di crisi economica, e consente quindi di proteggersi dalla volatilità dei mercati. Proprio per questo viene considerato un “bene rifugio”!