Il rapporto S&P 500/oro è uno strumento utile utilizzato dagli investitori dell’oro per sapere quando vendere o acquistare oro fisico.
Attualmente, sembra che il rapporto sia in rialzo per il metallo giallo
Vediamo perché.
Innanzitutto, come funziona il rapporto S&P 500/oro?
Per dirla in maniera semplice, più basso è il rapporto, maggiore sarà il costo dell’oro rispetto all’indice S&P 500, e più alto è il rapporto, minore sarà il costo dell’oro rispetto all’indice S&P 500.
In altre parole, un rapporto basso tende a indicare che l’oro è sopravvalutato rispetto all’indice azionario, mentre un rapporto alto indica che l’oro è tendenzialmente sottovalutato rispetto a quest’ultimo.
In un certo senso, il rapporto S&P 500/oro è un termometro molto utile per misurare l’opinione degli investitori riguardo alle azioni e all’oro.
E oggi che cosa ci dice?
Come si può vedere dal seguente grafico, il rapporto si sta avvicinando al picco del 2018. E se dovesse superare quella soglia, raggiungerebbe il massimo livello da oltre 15 anni.
Ma cosa significa esattamente?
Significa che tra gli investitori si sta facendo largo l’idea che l’oro sia sottovalutato (o che le azioni siano sopravvalutate).
Ad esempio, nel settembre del 2011, bastavano 20,73 g di oro fisico per comprare un’azione S&P 500. Ma a luglio il rapporto era salito all’incirca a 77,76 g per azione.
Non vi sembra un modo interessante per scoprire se l’oro possa essere attualmente sottovalutato? 🤓
Il prossimo articolo chiuderà questa serie non ufficiale dedicata alla tendenza rialzista dell’oro con l’analisi di una delle strategie d’investimento più diffuse: la strategia DCA.