Nel suo ultimo studio su Inflazione vs Deflazione, la star della macroanalisi Lyn Alden ha fatto un'osservazione agghiacciante:
"Negli ultimi due secoli, 51 paesi su 52 ad aver raggiunto un livello di debito pubblico pari al 130% del PIL si sono ritrovati 'in default’ [tra 0 e 15 anni dopo], tramite svalutazione, inflazione, ristrutturazione o un vero e proprio default nominale".
Si tratta di un dato piuttosto allarmante visto che il debito pubblico statunitense ha appena raggiunto il 130% del PIL e che il paese si trova attualmente al settimo posto nella classifica 2020 dei dieci paesi più indebitati del mondo secondo il FMI:
![un’immagine del FMI che mostra i 10 paesi più indebitati al mondo nel 2020](https://assets.goldavenue.com/uploads/redactor2_assets/images/971/graph.png)
Eppure, considerando che il debito USA è interamente denominato in dollari, molti analisti non temono il rischio di un vero e proprio default nominale degli Stati Uniti.
Ma che ne è dei rischi di inflazione, svalutazione o ristrutturazione di cui parla Lyn Alden?
Quelli sono ancora all’ordine del giorno.
Tenendo a mente questo, e se la storia dovesse continuare a ripetersi, non si tratta certo di un buon presagio finanziario per gli anni a venire.