Tendenze 2025: la domanda di oro in Europa raggiunge livelli record

The Spotlight

15 minuti di lettura

14 nov 2025

Nuovi record per la domanda di oro in Europa

Nel 2025, la domanda di oro in Europa è cresciuta ai massimi storici. Vediamo insieme perché investitori e banche centrali continuano a puntare sul metallo rifugio per eccellenza.

Nel 2025, la domanda di oro in Europa continua a crescere a un ritmo sorprendente, confermando il ruolo del metallo prezioso come valore rifugio per eccellenza in tempi di incertezza economica.
Secondo i dati più recenti, la domanda mondiale complessiva di oro è aumentata del 3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo le 1.313 tonnellate: il livello trimestrale più alto mai registrato.

In valore, la crescita è ancora più marcata, con un aumento del 44% su base annua e un totale record di 146 miliardi di dollari.

L’Europa ha giocato un ruolo chiave in questa espansione.

Solo nel secondo trimestre del 2025, la domanda europea di monete e lingotti d’oro è passata da 11,1 a 28,4 tonnellate, quasi triplicando in dodici mesi. Una crescita così marcata non si vedeva dal 2013 e riflette il rinnovato interesse degli investitori per l’oro fisico come strumento di protezione e diversificazione.

Perché cresce la domanda di oro in Europa

crescita nel mercato dell’oro

Diversi fattori spiegano questa impennata della domanda.
Secondo gli analisti del World Gold Council, l’oro rimane una delle opzioni d’investimento più solide in un contesto dominato da inflazione persistente, tensioni geopolitiche e debolezza dei mercati finanziari.

Da un lato, gli investitori istituzionali hanno aumentato le loro posizioni in strumenti finanziari legati all’oro, come gli ETF. Dall’altro, sempre più risparmiatori privati scelgono di comprare oro fisico, in particolare monete e lingotti, per proteggere il proprio capitale e diversificare il portafoglio.

Un metallo rifugio che resiste al tempo

lingotti d’oro davanti a schermi con borsa valori

Nonostante l’aumento del prezzo dell’oro, la domanda non mostra segni di rallentamento. Gli investitori europei continuano a riconoscere nel metallo giallo una sicurezza tangibile, capace di proteggere il valore del denaro anche quando le valute si indeboliscono o i mercati attraversano fasi di turbolenza.

In un contesto segnato da incertezza economica e da politiche monetarie mutevoli, l’oro resta un bene rifugio contro la crisi dell’euro, mentre le riserve d’oro della BCE e delle altre banche centrali europee contribuiscono a rafforzare la fiducia nel mercato.

Per questo motivo, l’investimento in oro in Europa, attraverso monete d’oro da investimento o lingotti d’oro da investimento, è oggi considerato uno strumento accessibile e flessibile per costruire una riserva patrimoniale solida nel lungo periodo.
Se vuoi approfondire le differenze tra i due, leggi il nostro articolo dedicato a monete d’oro o lingotti: quale conviene comprare?

Investimenti in oro in Europa: un mercato in piena espansione

Nel corso del 2025, l’interesse per l’oro non ha riguardato solo i singoli risparmiatori, ma anche i grandi investitori istituzionali e le banche centrali europee, che continuano a rafforzare le proprie riserve d’oro.
Le politiche della BCE e l’incertezza monetaria hanno contribuito a mantenere alta la domanda, confermando l’attrattiva dell’investimento in oro in Europa come strumento di stabilità a lungo termine.

A livello globale, la domanda di oro da investimento (ETF, monete e lingotti) è cresciuta del 47% su base annua, raggiungendo 537 tonnellate.
In Europa, gli acquisti di oro fisico hanno mostrato un incremento ancora più marcato: da 18,2 a 28,7 tonnellate tra il terzo trimestre 2024 e quello del 2025, pari a un aumento del 58%.

La Germania si conferma il mercato più dinamico, con una crescita del 180% in un solo anno, un segnale evidente del bisogno di sicurezza che accomuna sempre più investitori europei.
In un contesto di crisi dell’euro e inflazione persistente, l’oro resta un bene rifugio capace di preservare il valore del patrimonio e garantire continuità in tempi incerti.

Perché l’oro resta la scelta preferita degli investitori europei

L’aumento della domanda di oro in Europa riflette una tendenza ormai strutturale: l’oro è riconosciuto come un bene rifugio capace di resistere ai cicli economici, alle crisi finanziarie e alle turbolenze dei mercati.
In un contesto segnato dalle politiche monetarie della BCE e dalle incertezze legate alla stabilità dell’eurozona, l’oro continua a essere percepito come una protezione concreta contro l’instabilità valutaria e la perdita di potere d’acquisto.

Le principali motivazioni di questo ritorno verso il metallo giallo includono:

  • Inflazione persistente e crescita economica debole, che spingono gli investitori a difendere il valore reale del proprio capitale.
  • Tassi di interesse reali bassi o negativi, che rendono l’oro più competitivo rispetto ad altri strumenti finanziari.
  • Tensioni geopolitiche e crisi dell’euro, che rafforzano il ruolo dell’oro come bene rifugio e incentivano l’investimento in oro in Europa.
  • L’aumento delle riserve d’oro della BCE e delle banche centrali europee, che consolida la fiducia nel metallo prezioso come strumento di stabilità nel lungo periodo.
Grafico del World Gold Council che mostra gli investimenti in lingotti e monete d'oro per regione, evidenziando la ripresa dell'Europa nel 2025.

In questo contesto, diversificare il portafoglio con oro fisico rimane una strategia efficace per ridurre il rischio complessivo.

👉 Scopri come includere l’oro nel tuo piano di investimento nella nostra guida su investire in oro fisico.

ETF e oro fisico: due strategie complementari

Mentre gli ETF sull’oro offrono liquidità e flessibilità, l’oro fisico (monete o lingotti) rappresenta un bene reale di cui l’investitore detiene direttamente la proprietà.
Molti europei scelgono di combinare entrambe le soluzioni per sfruttare i vantaggi di ciascuna: stabilità e sicurezza da un lato, facilità di gestione e accesso immediato dall’altro.

A differenza dei titoli finanziari, il lingotto d’oro fisico non comporta rischio di controparte: il suo valore è intrinseco, indipendente da banche o istituzioni.

Per conoscere le varie tipologie e purezze disponibili, consulta la nostra guida su come riconoscere la purezza dell’oro.

Le riserve d’oro della BCE, ma non solo…

Nel terzo trimestre del 2025, le banche centrali di diversi Paesi hanno incrementato gli acquisti d’oro, confermando la tendenza alla diversificazione delle riserve.
Gli acquisti netti hanno raggiunto 220 tonnellate, con un aumento del 28% rispetto al trimestre precedente.
Tra i Paesi europei, la Polonia si distingue come principale acquirente, con 67 tonnellate aggiuntive e un totale di 515 tonnellate detenute.

La Banca Centrale Europea (BCE), invece, ha mantenuto stabile la propria posizione, segnalando una prudenza legata ai rischi del mercato dei derivati e alla potenziale scarsità di oro disponibile.

World Gold Council chart showing the demand from central banks in 2025.

Domanda di oro nella gioielleria e nelle industrie europee

Non tutti i settori legati all’oro hanno registrato la stessa crescita.
Nel comparto della gioielleria in oro, la domanda ha mostrato una leggera contrazione nel 2025, penalizzata dai prezzi elevati e dalla concorrenza di materiali alternativi come i diamanti sintetici.
In Europa, il calo medio è stato del 10%, con la Francia in testa (-23%).

Anche in Italia si è osservato un rallentamento:

  • -2,7% nel fatturato del settore orafo e bigiotteria nei primi sei mesi del 2025 (Intesa Sanpaolo);
  • -10,7% nella produzione (Riparte l’Italia);
  • -16,8% nell’export in valore e -19,4% in quantità nei primi cinque mesi dell’anno (La Repubblica Finanza).

Tuttavia, il valore complessivo del mercato europeo resta stabile: i consumatori preferiscono pezzi di qualità superiore, confermando il posizionamento premium del settore.

Sul fronte industriale e tecnologico, la domanda di oro è rimasta pressoché stabile nel 2025, con una lieve flessione del 2% (circa 82 tonnellate).
Nonostante ciò, il metallo prezioso continua a giocare un ruolo strategico per la produzione di componenti elettronici, semiconduttori e sistemi LED, oltre che nei settori emergenti come intelligenza artificiale e tecnologie verdi, che contribuiscono a mantenere viva la domanda complessiva.

Anche in questo ambito, la fiducia globale verso l’oro come bene rifugio durante la crisi dell’euro e il rafforzamento delle riserve d’oro della BCE sostengono indirettamente la stabilità del mercato.
L’investimento in oro in Europa, infatti, non è solo finanziario ma anche industriale: rappresenta una risorsa strategica per l’innovazione e la sicurezza economica del continente.

Riciclo e produzione mineraria: l’altra faccia della domanda d’oro

Domanda di oro in Europa

Nel complesso, il 2025 conferma la solidità del mercato dell’oro in Europa, sostenuto da fattori economici e geopolitici che ne alimentano la domanda.
Gli investitori istituzionali, le banche centrali e i privati cittadini condividono la stessa logica: proteggere il proprio capitale in un mondo sempre più incerto.

L’oro rimane uno degli strumenti più efficaci per:

  • Difendere il valore del risparmio dall’inflazione;
  • Diversificare un portafoglio d’investimenti;
  • Avere accesso a un bene tangibile e universalmente riconosciuto;
  • Pianificare una strategia patrimoniale a lungo termine.

L’offerta globale, alimentata sia dall’aumento della produzione mineraria sia dal riciclo, riesce per ora a sostenere la crescita, ma la pressione della domanda europea fa prevedere un mantenimento dei prezzi su livelli elevati.

Conclusione: l’oro resta il punto di riferimento per la stabilità

In un contesto segnato da inflazione, debolezza economica e tensioni geopolitiche, l’oro fisico si conferma un pilastro di stabilità e sicurezza per gli investitori europei.
Dalle monete d’oro da investimento ai lingotti, fino agli ETF e alle riserve d’oro della BCE, l’interesse verso il metallo prezioso dimostra che l’oro non è soltanto una risorsa del passato, ma un elemento strategico per il futuro dell’investimento in oro in Europa.

Nel pieno della crisi dell’euro, l’oro continua a rafforzare il suo ruolo di bene rifugio, offrendo una protezione reale e duratura contro le incertezze economiche e valutarie.

👉 Leggi subito la nostra Guida all’oro per principianti e inizia oggi il tuo percorso verso un investimento più consapevole e sicuro.


Domande frequenti (FAQ)

Perché la domanda di oro è in aumento in Europa?
L’elevata inflazione e l’incertezza economica hanno spinto la domanda di oro in tutta Europa nel 2025.

Perché le politiche della BCE influenzano la domanda di oro?
La gestione delle riserve e la politica monetaria della BCE incidono direttamente sulla fiducia degli investitori e sul comportamento d’acquisto di oro in Europa.

La crisi dell’euro influisce sugli acquisti di oro in Europa?
Sì. Le tensioni legate all’eurozona aumentano la domanda di oro, poiché gli investitori cercano una copertura sicura contro l’instabilità valutaria.

Quali sono le ultime tendenze nei consumi d’oro in Europa?
Il consumo di oro in Europa si sta spostando dalla gioielleria all’investimento: cresce la domanda di lingotti e monete, mentre diminuiscono i volumi dei gioielli.

Perché l’oro è considerato un bene rifugio in Europa?
L’oro protegge il risparmio dall’inflazione, dall’indebolimento delle valute e dalla volatilità dei mercati, confermandosi un rifugio sicuro nei periodi di crisi.

In che modo le banche centrali influenzano la domanda di oro in Europa?
Le banche centrali europee — come quelle di Polonia e Repubblica Ceca — stanno aumentando le riserve auree per diversificare i portafogli e rafforzare la stabilità finanziaria.

Cosa spinge oggi gli investimenti in oro in Europa?
Gli investitori acquistano oro per proteggersi dall’inflazione, diversificare i portafogli e difendere il patrimonio dalle oscillazioni dell’euro e dei mercati.

L’oro è ancora un buon investimento per gli europei nel 2025?
Sì. Gli investimenti in oro restano solidi, con un forte interesse sia da parte dei risparmiatori privati che degli investitori istituzionali, in un contesto di politiche BCE ancora incerte.

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