Tensioni geopolitiche: quale impatto sull’oro?

The Spotlight

10 minuti di lettura

25 gen 2022

Vignetta con i leader del mondo che discutono di politica globale in una sala conferenze con una cartina del mondo gigante

Quali conseguenze potrebbero avere sui mercati le attuali tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina e tra Cina e Taiwan? Che effetto potrebbero avere sul prezzo dell’oro? Ecco quello che c’è da sapere.

Nell’ultimo anno, le attuali tensioni geopolitiche hanno suscitato nervosismo in molti investitori in oro fisico, che temono che il loro inasprimento possa colpire i mercati già indeboliti dal Covid e dall’inflazione galoppante.

Oltre 700 professionisti del settore, intervistati nell’ambito dello studio di Bloomberg Markets Live Global Survey, hanno incluso l’instabilità geopolitica tra i maggiori rischi per il mercato globale nel 2022.

I risultati dello studio sono sintetizzati nel seguente grafico:

Grafico che mostra i maggiori rischi di coda per i mercati nel 2022, secondo alcuni professionisti del settore
Fonte: Bloomberg. Studio condotto tra il 5 e il 18 dicembre

In particolare, sono due le questioni geopolitiche a preoccupare i professionisti del mercato: le tensioni crescenti tra Russia e Ucraina e il conflitto tra Cina e Taiwan.

Il timore maggiore è che un’eventuale escalation, sia un caso che nell’altro, possa portare a un’invasione e trasformarsi in un conflitto di più ampia portata, coinvolgendo altri paesi.

Ma vediamo l’impatto che ognuna di queste due “zone geopoliticamente calde” potrebbe avere sull’economia globale e sul prezzo dell’oro.

Le tensioni Cina-Taiwan potrebbero colpire i mercati globali

La tensione tra Cina e Taiwan è in crescita da decenni: al centro della questione la loro riunificazione.

La bandiera cinese e quella taiwanese piegate una accanto all’altra tra le crescenti tensioni legate alla riunificazione dei due paesi

Pechino vede Taiwan come una provincia secessionistica che dovrebbe tornare a far parte della Cina. Ma Taiwan si considera un paese indipendente, con la propria costituzione e i propri leader eletti.

La situazione si sta aggravando?

Nel 2021, la Cina sembra aver aumentato le pressioni diplomatiche e militari su Taiwan, inviando, ad esempio, aerei militari nella sua zona di difesa aerea, uno spazio aereo destinato al monitoraggio e al controllo delle incursioni aeree straniere.

Il numero di aerei segnalati nella zona ha registrato un record nell’ottobre del 2021, con oltre 50 incursioni in un giorno solo.

Perché è importante?

Perché l’economia di Taiwan è estremamente importante, soprattutto in questo momento, in cui persistono i problemi nelle catene di approvvigionamento globali e continua ad esserci una penuria di chip, una situazione che secondo gli esperti potrebbe protrarsi fino al 2023 inoltrato.

Il problema è che gran parte dei dispositivi elettronici mondiali di uso quotidiano, dai telefoni ai computer portatili agli orologi, è alimentato da chip prodotti a Taiwan.

Come si può vedere dal grafico sottostante, un’unica società taiwanese, la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), detiene più della metà del mercato globale.

Quota di mercato delle fonderie globali, per paese e per società, nel 2021

La TSMC è una cosiddetta “fonderia”, ovvero una società che produce chip per le “big tech”, quali Apple, Intel, Qualcomm, AMD, Nvidia, ecc.

Nonostante la TSMC abbia annunciato l’intenzione di spendere fino a 44 miliardi di dollari per aumentare la sua capacità di produzione nel 2022, un eventuale conflitto con la Cina potrebbe colpire una delle industrie di produzione di chip più importanti del mondo e avere delle ripercussioni gravi su alcune delle maggiori economie del pianeta.

Di conseguenza, la persistente penuria di semiconduttori potrebbe portare a un ulteriore aumento dell’inflazione, il che potrebbe spingere ancora più in alto il prezzo dell’oro.

La crisi tra Russia e Ucraina potrebbe avere un effetto devastante sull’economia mondiale

Questo complesso e poliedrico conflitto ha avuto inizio nel 2013 come crisi interna all’Ucraina ed è poi sfociato in proteste di massa e nell’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014.

la bandiera russa e quella ucraina separate da una grossa crepa nera come simbolo dell’aggravarsi dei rapporti bilaterali tra i due paesi

I combattimenti di basso livello tra i militari ucraini e i ribelli separatisti sostenuti dai russi sono iniziati nell’aprile del 2014 e da allora hanno subito un’escalation in quella che molti definiscono una guerra “aperta ma non dichiarata” tra Russia e Ucraina.

La situazione si sta aggravando?

Le tensioni tra la Russia e l’Ucraina e tra la Russia e l’Occidente sono ai massimi livelli da anni: un recente potenziamento delle forze russe vicino al confine con l’Ucraina ha suscitato timori che Mosca possa invadere il paese vicino. Il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha messo in guardia contro “il rischio reale di un nuovo conflitto armato in Europa.”

Le ultime notizie dei media indicano che la situazione potrebbe degenerare. La Casa Bianca ha dichiarato, citando fonti dell’intelligence statunitense, che la Russia aveva già schierato degli agenti dei servizi segreti nell’Ucraina orientale al fine di compiervi “atti di sabotaggio” da imputare all’Ucraina in una “operazione sotto falsa bandiera” per creare il pretesto per un’eventuale invasione.

Tuttavia, Mosca ha respinto categoricamente le accuse, che ha qualificato come “totale disinformazione”, e ha chiesto garanzie per la propria sicurezza, compreso lo stop a qualsiasi ulteriore espansione della NATO verso est. Ma i recenti colloqui tra la Russia e gli alleati della NATO hanno portato a un’impasse tra le due parti.

L’inflazione, che stava per raggiungere un picco per poi scendere nel corso di quest’anno, risentirà del caro energia, in un contesto in cui il potere d’acquisto delle famiglie è limitato."

Perché è importante?

Sia Washington che Bruxelles hanno minacciato l’applicazione di sanzioni alla Russia se dovesse continuare a minacciare l’Ucraina. Non c’è ancora nulla di definitivo, ma se le sanzioni fossero severe, potrebbero avere conseguenze serie non soltanto per l’economia russa ma anche per l’Unione europea e gli Stati Uniti.

I governi occidentali hanno indicato che potrebbero ricorrere a due strumenti economici contro la Russia (anche se al momento non è stata presa alcuna decisione definitiva al riguardo):

  • Il boicottaggio del gas russo in Europa, con il blocco del gasdotto Nord Stream 2 a tempo indeterminato: questo scenario porterebbe a un ulteriore aumento dei prezzi dell’energia per gli europei poiché il presidente russo Vladimir Putin potrebbe rispondere riducendo le forniture di gas all’Europa.

L’inflazione, che stava per raggiungere un picco per poi scendere nel corso di quest’anno, risentirà del caro energia, in un contesto in cui il potere d’acquisto delle famiglie è limitato”, ha dichiarato Gilles Moëc, capo economista della compagnia assicurativa europea AXA.

  • L’esclusione della Russia dal sistema SWIFT*: secondo Maria Shagina, membro del Center for Eastern European Studies di Zurigo, questa sarebbe una misura “devastante, soprattutto a breve termine”.

Significherebbe “la fine di tutte le transazioni internazionali, innescherebbe la volatilità della valuta e causerebbe massicci deflussi di capitali”, ha dichiarato Shagina.

*SWIFT: un’ampia rete di messaggistica utilizzata da oltre 11.000 banche ed altri istituti finanziari per inviare e ricevere informazioni in modo rapido e sicuro, comprese le istruzioni per il trasferimento di denaro.

Quale sarebbe l’impatto di queste tensioni geopolitiche sull’oro?

L’oro viene spesso considerato come un bene rifugio contro le tensioni geopolitiche: scaramucce di confine, attacchi terroristici e guerre civili hanno spesso spinto gli investitori a convertire i propri risparmi in oro e metalli preziosi.

Una scacchiera sotto forma di cartina del mondo a simboleggiare le tensioni geopolitiche

Un aumento dell’interesse degli investitori può ripercuotersi sul prezzo dell’oro, arrivando persino a farlo salire.

Ecco alcuni esempi di correlazione positiva tra il prezzo dell’oro e le crescenti tensioni geopolitiche:

  • Negli anni ‘70, ci furono vari tumulti in Medio Oriente, tra cui la rivoluzione iraniana, la guerra tra Iran e Iraq, l’invasione sovietica dell’Afghanistan e la crisi degli ostaggi in Iran. Il prezzo dell’oro salì del 37% nel 1978 e addirittura del 126% nel 1979.
  • Nel 1986, durante i bombardamenti americani in Libia, il prezzo dell’oro aumentò del 19,54% rispetto all’anno precedente per poi impennarsi nuovamente subito dopo la Guerra del Golfo del 1990.
  • Nel settembre del 2020, l’oro ha raggiunto il prezzo record di 2.034 $ l’oncia in concomitanza con i timori legati al diffondersi del coronavirus e al caos che questo avrebbe potuto creare per l’economia mondiale.

Attualmente, il prezzo dell’oro continua a essere influenzato da fattori “tradizionali”, come i dati sull’inflazione USA e le dinamiche del dollaro americano. Ma, come la storia c’insegna, le tensioni geopolitiche possono indebolire l’appetito per il rischio degli investitori, aumentando il fascino dell’oro come bene rifugio.

E, sebbene vi siano più domande che risposte riguardo alle tensioni tra Russia e Ucraina e tra Cina e Taiwan, ci sono anche altre questioni che vale la pena monitorare:

  • La guerra commerciale tra Cina e USA: la feroce guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali sembra tutt’altro che risolta, e gli Stati Uniti avrebbero indicato l’intenzione di continuare ad avere un approccio economico combattivo nei confronti della Cina.
  • L’impennata dell’inflazione in Turchia e il crollo della lira: la spregiudicata politica monetaria del paese ha spaventato gli investitori stranieri, che stanno abbandonando gli asset turchi, portando a una crisi preoccupante nella regione.
  • Una crisi politica negli USA: un anno dopo l’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021, gli americani sono pessimisti riguardo al futuro della politica statunitense (6 americani su 10 ritengono che la democrazia USA sia in crisi). Poiché gli Stati Uniti sono la maggiore superpotenza mondiale, un’eventuale crisi politica ed economica a lungo termine avrebbe sicuramente delle conseguenze sui mercati globali.

Tutti questi eventi potrebbero sconvolgere le economie e i mercati di tutto il mondo in futuro. Quindi, avete aggiunto oro al vostro portafoglio per proteggervi dalle tensioni geopolitiche?

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