Per secoli, avventurieri, archeologi e cercatori hanno esplorato il mondo alla ricerca di leggendari tesori d'oro, spinti dalla prospettiva di fama e ricchezza. Questi tesori, alcuni dei quali scoperti per pura fortuna, hanno suscitato meraviglia e ammirazione.
In questo articolo presentiamo alcuni dei più grandi tesori d'oro storici. 🪙🏴☠️
Tesoro d'oro e semplice scoperta: qual è la differenza?
Non tutti i tesori d'oro scoperti sono uguali; in alcune circostanze, possono anche essere considerati semplici ritrovamenti d'oro.
Nella storia dell'umanità, la ricerca di leggendari tesori d'oro e pepite gigantesche ha affascinato avventurieri e ricercatori, portandoli a perlustrare ogni angolo del mondo in cerca di fama e ricchezza inimmaginabili.
Ma qual è la differenza tra un tesoro d'oro e una semplice scoperta d'oro? La distinzione, almeno agli occhi della legge, è chiara:
- 🪙 Un tesoro d'oro è una cosa perduta di cui non è possibile determinare il proprietario, nascosta per così tanto tempo che il legittimo proprietario non può più essere identificato. Quando viene scoperto, metà del tesoro diventa proprietà dello scopritore, mentre l'altra metà va al proprietario del terreno su cui è stato trovato.
- 🪙 Una scoperta d'oro si riferisce a semplici oggetti smarriti o perduti. Chiunque trovi e prenda una cosa smarrita è tenuto ad avvisare immediatamente il proprietario o un'altra persona autorizzata a riceverla. Se il vero proprietario non è noto, gli oggetti trovati devono essere segnalati all'autorità competente e restituiti al legittimo proprietario.
Insomma, è diverso trovare un galeone pieno d’oro e d’argento o una semplice catenella al parco, a prescindere dal valore del gioiello.
Inoltre, in molti paesi viene anche considerato il valore culturale del presunto tesoro.
In definitiva, dietro ogni scoperta d'oro si nasconde una storia intricata di fortuna e diatribe legali, offrendo un fascino ulteriore alla ricerca dei tesori perduti nel tempo, che spesso vantano storie misteriose e affascinanti.
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5 indimenticabili grandi scoperte d'oro
Vediamo insieme alcune delle scoperte e dei tesori d’oro che hanno fatto la storia.
1. Tesoro di Priamo (1873): Heinrich Schliemann, nato nel 1822 in Prussia, fu ossessionato dall'Iliade sin da bambino. La sua passione per l'antica Grecia lo portò a diventare un poliglotta e un ricco commerciante. Nel 1868 iniziò le sue esplorazioni in Grecia e in Asia Minore, convinto che le storie di Omero fossero reali. Nel 1870 iniziò lo scavo delle rovine di Troia e nel 1873 fece una scoperta incredibile: il Tesoro di Priamo, una collezione di più di 9.000 pezzi d'oro. Questo tesoro, anche se attribuito erroneamente al re Priamo, ha rivelato la vera esistenza delle antiche città di Troia e ha cambiato il mondo dell'archeologia. Ancora oggi è considerato uno dei ritrovamenti d'oro più celebri.
2. Tesoro di Tutankhamon (1922): scoperto dall’archeologo britannico Howard Carter nella Valle dei Re in Egitto, questo tesoro del XIV secolo a.C. include maschere funerarie, gioielli d'oro e statue, oltre ad altre preziose offerte funerarie. Nonostante l’enorme valore del tesoro d’oro, circa 300 milioni di euro attuali, l'incredibile tesoro di Tutankhamon è chiaramente improvvisato: il sovrano morì giovane e inaspettatamente.
3. Tesoro di Eberswalde (1913): il Tesoro di Eberswalde, scoperto in Germania, è la più grande collezione preistorica di oggetti d'oro mai ritrovata in Germania. Comprende 81 oggetti d'oro antichi, tra cui 60 braccialetti a spirale in filo d'oro, otto coppe e un lingotto, per un peso totale di 2,6 kg. Si stima che risalga ai secoli XI-X a.C. Sebbene alcuni suggeriscano che sia composto da oggetti sacri, l'uso e l'origine del Tesoro di Eberswalde non sono chiari. Alcuni esperti ritengono che le coppe fossero utilizzate per offerte sacre durante l'Età del Bronzo. Questo tesoro presenta somiglianze con il Tesoro di Villena nella Penisola Iberica.
4. "Welcome Stranger" (1869): nel 1869, due minatori britannici, John Deason e Richard Oates, trovarono la più grande pepita d'oro del mondo nei campi auriferi dello Stato di Victoria, in Australia. Ribattezzata Welcome Stranger, pesava 72 kg e misurava 61 cm, ed era sepolta appena sotto la superficie. Questo incredibile ritrovamento rese i due uomini improvvisamente ricchi, una rarità a quei tempi. Pochi anni fa, la storia del suo ritrovamento è stata commemorata con una rappresentazione teatrale in costume d'epoca e la ricreazione di una foto dell'epoca con i parenti dei minatori. La zona di Moliagul, dove la pepita è stata scoperta incastrata nelle radici di un albero, era una città in piena corsa all'oro negli anni ‘50 e '60 dell’800. Oggi è principalmente una comunità agricola, ma la febbre dell'oro persiste nella zona, conosciuta come il Triangolo d'Oro. Welcome Stranger è stata subito divisa in frammenti perché era troppo grande per essere pesata intera. La scoperta ha segnato un evento straordinario nel periodo della corsa all'oro in Australia e rimane un simbolo di fortuna e ambizione nella storia del paese, tanto che Welcome Stranger è ancora oggi una delle più famose pepite d'oro leggendarie.
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Il più grande tesoro d'oro di tutti i tempi (forse)
Il San José era un galeone spagnolo carico di 64 cannoni e, secondo la leggenda, 344 tonnellate di monete d'oro e d'argento e numerosi smeraldi.
Fu affondato da navi da guerra britanniche a poche miglia nautiche dalla città colombiana di Cartagena nel 1708, con al suo interno uno dei tesori d’oro storici più incredibili, con un valore stimato di 17 miliardi di dollari.
Il 27 novembre 2015, il relitto è stato finalmente localizzato al largo della penisola di Barú a una profondità di circa 600 metri.
La cosa assurda è che nessuno ha ancora preso possesso del tesoro (e non solo) al suo interno. Infatti, la Colombia rivendica il relitto come "tesoro nazionale" e ha emanato un decreto obbligando le aziende coinvolte nel recupero a firmare contratti con il governo colombiano.
Ma non è la sola: l'azienda americana Sea Search Armada, che ha scoperto il relitto, aveva precedentemente rivendicato i diritti sul tesoro, la Spagna sostiene sia di sua proprietà, poiché si trattava di una nave di stato, mentre un gruppo indigeno boliviano, i Qhara Qhara, rivendica il carico come il frutto del lavoro forzato dei propri antenati.
Sebbene l'UNESCO abbia consigliato di preservare il relitto senza sfruttarlo commercialmente, la disputa legale continua, e non è l’unico problema. L'operazione di recupero, stimata in 70 milioni di dollari, è resa complessa dalla profondità del galeone, situato tra i 600 e i 1.000 metri sotto il livello del mare.
Nonostante il tempo trascorso, il relitto è sorprendentemente ben conservato grazie alla mancanza di luce, con i suoi cannoni e manufatti ancora chiaramente visibili.
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