Come proteggere i propri risparmi dall’inflazione?

The Spotlight

10 minuti di lettura

3 ago 2023

Un uomo con uno scudo per proteggersi dall’inflazione.

L’anno 2022 sarà contrassegnato da un’inflazione storica, con tassi record che non si vedevano da decenni. Ma come ci siamo arrivati e che cosa significa per risparmiatori e investitori?

Se il 2022 è stato un anno caratterizzato da un’inflazione molto alta, il 2023 non sembra essere molto differente.

Nel nostro paese, i risultati sono abbastanza sconcertanti.

Iniziamo dalle basi: cos’è l’inflazione?

L’inflazione è un aumento dei prezzi di portata generale, quindi non legata a una singola categoria di prodotti o voce di spesa. Questo incremento riduce il valore della moneta nel tempo, poiché con la medesima quantità di denaro si possono comprare un numero minore di beni e servizi.

Questa può essere dovuta a fattori sia interni che esterni all’economia del paese o dell’Unione. 

Per esempio, squilibri e tensioni a livello geopolitico, oppure la riduzione dell’offerta di un bene specifico con conseguente effetto a cascata sui prezzi di beni differenti.

È innegabile che negli ultimi 16 mesi abbiamo assistito ad aumenti significativi del costo dell'energia, degli alimenti e dei tassi di interesse, con conseguenze negative sul nostro potere d'acquisto e sui nostri risparmi, come pure una certa volatilità nell’andamento del prezzo dell’oro nel 2023.

Ecco un aggiornamento sulla situazione e sui modi per prepararsi al meglio al periodo 2023-2024.

L'inflazione nel contesto globale: la situazione negli Stati Uniti e in Europa

Inflazione con freccia crescente

L'inflazione dal punto di vista degli Stati Uniti

Anche se le previsioni dicono che l’inflazione continuerà a crescere negli Stati Uniti e nel resto del mondo fino al 2026, ormai sembra che i picchi del 2022 siamo solo un brutto ricordo.

Infatti, gli ultimi dati suggeriscono un rallentamento dell’inflazione USA simile a quello italiano: nel mese di maggio 2023 è risultata pari a +4,0% contro il +4,9% del mese precedente.

Inoltre, secondo i dati raccolti fino ad oggi l’inflazione media statunitense dell’anno 2023 è pari al +5,3%, mentre quella media del 2022 era stata del +8%.

La FED, al momento, sembra avere una visione abbastanza rosea del futuro, alimentata anche dal fatto che a maggio 2023 l’inflazione statunitense è scesa ai minimi negli ultimi due anni, pur mantenendosi al di sopra del target del 2% della Federal Reserve.

Per questo, nel mese di giugno 2023, ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse per il 2023 dopo dieci rialzi consecutivi, prevedendo un indice d'inflazione pari al +3,2% nel 2023 e al +2,6% nel 2024 e tassi al 5,6% alla fine del 2023 e al 4,6% nel 2024

"Restiamo fermamente impegnati a portare l'inflazione al target del 2%”, ha dichiarato Jerome Powell, alla guida della Fed. 

Inoltre, non ha escluso l’opportunità di future azioni sui tassi di interesse, sempre e quando le circostanze le giustifichino, facendo emergere un rischio concreto di non raggiungimento degli obiettivi. 

"Ulteriori rialzi dei tassi potrebbero essere appropriati quest'anno”, ha dichiarato il presidente Jerome Powell.

💰 La situazione in Europa è leggermente differente. 

Il calo dei prezzi dell’energia migliora la situazione in Europa

L'economia europea continua a mostrarsi resiliente, nonostante un contesto mondiale particolarmente complesso. 

Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un calo dei prezzi dell’energia, così come all'allentamento delle strozzature nell'approvvigionamento e ad un mercato del lavoro sempre più in forze. Si tratta di elementi che, secondo quanto dichiarato dalla Commissione Europea nel comunicato stampa del 15 maggio 2023, hanno sostenuto una crescita moderata nel primo trimestre del 2023, allontanando la paura di un’eventuale recessione.

Nonostante questo, si tratta di dati incoraggianti, ma ancora molto limitati. Se è vero che sono stati rivisti (in meglio) i dati sulla crescita economica prevista per il 2023, per quanto riguarda l'inflazione la Commissione l’ha rivista al rialzo rispetto alle previsioni dello scorso inverno.

Secondo gli ultimi dati, nella zona euro dovrebbe essere al +5,8% per l’anno 2023 e al +2,8% per il 2024.

Dopo il picco del 2022,  l'inflazione complessiva sta pian piano rallentando, anche per via di una forte decelerazione dei prezzi dei beni energetici. 

Però, l’inflazione di fondo si sta rivelando più ardua, e in crescita. Con questo termine si fa riferimento all'inflazione complessiva al netto dei beni energetici e alimentari non trasformati.

Secondo le ultime previsioni, su base annua l'inflazione di fondo nello spazio economico comune dovrebbe essere in media del +6,1% per il 2023.

Al momento, i paesi che più stanno soffrendo sono (dati di aprile 2023):

  • Ungheria, con un tasso di inflazione pari a +24,5%. 
  • Lettonia, +15%.
  • Repubblica Ceca, +14,3%.
  • Polonia, +14%. 

I tassi più bassi si stanno osservando in Spagna (+3,8%), Belgio (+3,3%) e Lussemburgo (+2,7%). 

La situazione dell’inflazione in Italia nel 2023

L'Istat - ovvero l'Istituto Nazionale di Statistica Italiano - ha comunicato che a maggio 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento pari a +0,3% per l’intera collettività (al lordo dei tabacchi) su base mensile. 

Invece, se si considera su base annua l’incremento è di +7,6%. Anche se si tratta di una riduzione rispetto al mese di aprile (+8.2%), sono percentuali importanti.

La situazione è migliorata rispetto al 2022, uno degli anni più difficili, caratterizzato da un aumento dei prezzi molto rapido, che non si vedeva da decenni. 

La situazione rimane difficile, anche se in rallentamento, e superiore sia alla media dell’area euro che a quella dell’Unione.

Basta pensare che, se si considerano i soli prezzi del “carrello della spesa”, a giugno l’aumento su base annua in Italia è pari a +10,7%.📈 

Ma quali sono le conseguenze per noi consumatori? Come possiamo proteggerci dall'inflazione?

Ecco alcuni consigli.

Come combattere l'inflazione e proteggere i propri risparmi

Un uomo che cerca di bilanciare le proprie spese

1. Compensare il costo della vita

Inflazione significa aumento del costo della vita, ed è importante porvi rimedio. 

Per esempio, riequilibrare le proprie finanze rinegoziando lo stipendio!

Anche se i governi stanno mettendo in atto dal 2022 misure pensate per arginare i rischi di impoverimento, come bonus speciali e indennità, gli aumenti salariali sono rari.

Laddove nella zona euro i prezzi sono aumentati tantissimo negli ultimi 2 anni, i salari sono cresciuti solo timidamente, anche per evitare l'effetto domino.

Salari più alti, infatti, possono significare prezzi più alti per beni e servizi.

2. Risparmiare il più possibile 

Chi di noi sta cercando di comprare una casa sicuramente lo ha già notato: l'inflazione sta facendo salire i tassi di interesse da ormai alcuni anni. 

Si tratta del classico effetto domino, perché le banche aumentano i tassi di interesse per combattere l’inflazione, generando maggiori costi per prendere in prestito denaro e compensando con tassi di interesse più alti… che però riducono le capacità di spesa dei consumatori!

Inoltre, questo aumento è anche un modo orchestrato a tavolino per scoraggiare i prestiti dei consumatori, rallentandone l'economia per combattere l'inflazione.

Si tratta di un messaggio alla popolazione da parte delle banche centrali: in tempi di inflazione, controllate con più attenzione le vostre spese e imparate a risparmiare.

Però, risparmiare non basta per proteggere i propri risparmi.

Infatti, l’inflazione riduce il valore del denaro, quindi semplicemente “mettere da parte qualcosa” non funziona.

Come proteggere i risparmi in tempi di inflazione?

Un uomo che mette una moneta in un salvadanaio

Per preservare il proprio potere d'acquisto, bisogna prestare attenzione a dove si mettono i propri soldi.

Inoltre, bisogna informarsi con cura di cosa funziona oggi. 

Prendiamo ad esempio libretti di risparmio e conti deposito: anche se sono storicamente percepiti come strumenti sicuri, i loro tassi di interesse hanno smesso da tempo di seguire l'inflazione, a scapito dei loro titolari.

🔥 Infatti, se si guadagna il 2% di interessi su un conto deposito, con l’inflazione al 10% si sta perdendo comunque l’8%.

Esistono alcuni investimenti ancora meno sicuri, come le criptovalute, sconsigliate dalla maggior parte degli esperti, e il mercato azionario, complesso anche per molti investitori esperti.

Però, si può provare a salvaguardare i propri risparmi anche così, sempre tenendo a mente un principio chiave: il primo modo per proteggere i risparmi è quello di diversificarli.

Questo significa non puntare tutto su un solo strumento di protezione contro l’inflazione, ma disporre di più alternative.

Se il conto deposito bancario non protegge come dovrebbe il patrimonio in tempi di inflazione, potrebbe essere il momento di utilizzare un bene storicamente più resistente all’inflazione, come l’oro! 💛

L'oro, il miglior asset per combattere l'inflazione

Un uomo che cavalca un lingotto d'oro

Meno conosciuto rispetto ad azioni e criptovalute, l'oro fisico rimane un investimento di elezione per chi vuole proteggere e diversificare i propri risparmi.

Non correlato ai mercati azionari, il prezzo dell'oro rimane relativamente stabile nel lungo periodo. 

In caso di crisi grave, si può addirittura osservare una tendenza anti-ciclica: in altre parole, quando i mercati azionari crollano, il prezzo dell'oro tende a salire in risposta.

Se l'investimento in oro non consente una redditività immediata, in un periodo come questo presenta alcuni seri vantaggi:

  • Protegge dall'inflazione (perché il prezzo dell'oro tende ad aumentare in periodi di inflazione)
  • Aiuta ad affrancarsi dal sistema bancario (soprattutto se si sceglie di custodirlo tramite GOLD AVENUE 😉 )
  • Si adatta a ogni budget, perché è un bene frazionabile. Anche con poche decine di euro si può iniziare un piano di accumulo comprando oro!
  • Limita il rischio di perdite dovute alla volatilità del mercato.

Si tratta di un investimento che si tende ad apprezzare sul lungo termine, ma che permette di mettere al sicuro i propri risparmi anche in vista di crisi economiche e instabilità geopolitiche.

La storia lo conferma.

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