Guerra Israele-Hamas: l’inizio di una nuova crisi petrolifera?

The Spotlight

10 minuti di lettura

26 ott 2023

Un uomo d'affari in equilibrio su una corda con un mappamondo sulla testa

Nell’anniversario dei 50 anni della guerra dello Yom Kippur, un nuovo conflitto scoppia in Medio Oriente, riaccendendo i timori di un'altra crisi petrolifera.

L’ultima esplosione di violenza in Medio Oriente, sorta in seguito agli attacchi terroristici compiuti da Hamas in territorio israeliano il 7 ottobre 2023 e ai conseguenti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, si inserisce all’interno di una tendenza generale all’aumento della volatilità e delle tensioni geopolitiche.

Gli scenari sembrano estremamente preoccupanti, non solo per il blocco totale istituito da Israele a Gaza, che sta provocando un vero e proprio dramma umanitario, ma anche per la possibilità di escalation.

Oggi, sono tre gli scenari più probabili.

Oltre a una guerra confinata tra Hamas e Israele, per lo più concentrata nel territorio della Striscia di Gaza, si prospetta anche la possibilità di una guerra per procura, nel caso in cui Hezbollah decida di aprire un ulteriore fronte in Libano e, per ultimo, un conflitto tra Iran e Israele. Quest’ultima eventualità è, senza dubbio, molto preoccupante a livello non solo umanitario, ma anche economico, perché inaugurerebbe uno scenario di stagflazione, innescando una crisi petrolifera e una recessione globale.

Dobbiamo temere un peggioramento dell'attuale crisi economica? Quali scenari prospettano gli esperti? 🔎

I possibili effetti del conflitto tra Hamas e Israele sull'economia mondiale

Un'esplosione in una zona residenziale

Tre anni fa il mondo è entrato in un nuovo decennio che sicuramente passerà alla storia.

Nel 2020, la crisi sanitaria del Covid-19 ha messo in ginocchio molti paesi, portando con sé la prima grande crisi economica. In Italia, il PIL ha subito un calo storico dell'8,8%, secondo quanto riportato dall’AGI. (Fonte: AGI) 📉

Due anni dopo, alla fine della pandemia, la Russia ha invaso l’Ucraina, aprendo un nuovo fronte di guerra in Europa.

Oltre all'incommensurabile perdita di vite umane, il conflitto russo-ucraino ha immerso ancora di più l’economia globale nell’inflazione, ormai alle stelle, causando anche un aumento significativo del prezzo dell'energia e di alcuni prodotti alimentari. 📈

Il prezzo del petrolio e delle principali materie prime prima e dopo il conflitto in Ucraina. Fonte: ISPI
Il prezzo del petrolio e delle principali materie prime prima e dopo il conflitto in Ucraina. Fonte: ISPI

Oggi, la situazione sembra destinata a peggiorare ulteriormente. Questo sembra quasi inevitabile, dopo il discorso tenuto dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alle truppe posizionate al confine con il Libano il 22 ottobre 2023, così come quello del ministro dell'Economia israeliano, Nir Barkat, nello stesso giorno. Entrambi hanno lasciato intendere la reale possibilità di una escalation contro Libano e Iran. (Fonte: il Post)

"È enorme, è un terremoto." - Jihad Azour, direttore regionale del Fondo monetario internazionale, dopo gli attacchi di Hamas a Israele

È in questo contesto molto particolare, con instabilità energetica, tensioni geopolitiche e con il commercio mondiale già pesantemente in sofferenza, che si verifica questa nuova situazione di conflitto tra Hamas e Israele.

L’inizio di una nuova crisi petrolifera?

Lo scenario più temuto, oggi, è proprio quello lasciato intuire dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dal ministro dell'Economia israeliano Nir Barkat: una escalation del conflitto in Medio Oriente.

La regione, infatti, ha un ruolo cruciale nell'industria petrolifera.🛢️

I timori? Un braccio di ferro all'interno dell’OPEC, l'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, dove il controllo dei costi del petrolio è strategico. Una situazione che ricorda la crisi petrolifera di 50 anni fa, quasi ai giorni nostri.

La crisi petrolifera del 1973

50 anni fa scoppiava la Guerra dello Yom Kippur, che opponeva Israele a una coalizione di Paesi arabi per le terre perse nella Guerra dei Sei Giorni del 1967. Fu in questo contesto che alcuni Paesi membri dell'OPEC decisero di imporre un embargo sulle forniture alle nazioni che sostenevano Israele, causando un vero e proprio shock petrolifero.

"Incertezze", "timori", "crisi economica" “crisi petrolifera”: dal 7 ottobre, il campo lessicale utilizzato per descrivere i potenziali scenari legati alla guerra Hamas-Israele è alquanto preoccupante.

Il fantasma della crisi petrolifera del 1973 è particolarmente fresco nella mente delle persone. Basta pensare che, dopo l'offensiva di Hamas contro Israele, i prezzi del petrolio sono aumentati in modo costante. (Fonte: Il sole 24 Ore)

Proprio questo aumento è visto con preoccupazione, come un presagio di un secondo shock petrolifero. Ma è ancora presto per dire cosa succederà.

Come spiega Alexandre Hezez, stratega di Groupe Richelieu: "Ciò che è decisivo per i mercati è se il conflitto rimarrà localizzato o si estenderà ad altre regioni, in particolare all'Arabia Saudita".

L'Arabia Saudita ha infatti interrotto i negoziati con Israele, che facevano parte del proseguimento degli accordi di Abramo, una dichiarazione congiunta originariamente tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti, raggiunta il 13 agosto 2020.

Nonostante questa battuta d'arresto, non sembra che il Paese abbia interesse a farsi coinvolgere nel conflitto.

Eppure, malgrado questa notizia rassicurante, rimane molto sensibile un altro fronte: l'Iran.

In caso di escalation del conflitto, l'Iran potrebbe esercitare pressioni sul mercato petrolifero bloccando lo stretto di Hormuz, attraverso il quale passa gran parte della produzione di petrolio.

"È un'altra nuvola su un orizzonte che non è dei più soleggiati per l'economia globale". - Kristalina Georgieva, Direttrice Generale del Fondo monetario internazionale

L’oro come bene sicuro in caso di crisi petrolifera: l’effetto del conflitto sul prezzo del metallo prezioso

La situazione di incertezza e di potenziale crisi petrolifera ha acceso di nuovo l’interesse per i beni rifugio, come l’oro. 🪙

Il concetto di “bene rifugio” si rifà al fatto che, storicamente, gli investitori guardano all’oro quando la situazione economica presenta un rischio per i propri investimenti.

In particolare, nei periodi di deflazione. Infatti, quando i prezzi scendono, l'attività economica subisce uno stop e l'economia è sottoposta a debiti eccessivi, il potere d'acquisto relativo dell'oro tende a crescere.

Di fronte all'incertezza, gli investitori hanno privilegiato i beni rifugio come i titoli di Stato e l'oro, ma anche l’arte. Si tratta di uno schema già visto in precedenti crisi economiche, e l’insorgere di un conflitto ha storicamente avuto effetti positivi sul prezzo dell’oro.

Dopo l'attacco di Hamas a Israele, il prezzo dell'oro è balzato del 6% in soli 4 giorni, raggiungendo i 1.839,87 euro l'oncia. Si tratta del livello più alto dal maggio del 2023... e di una delle maggiori oscillazioni dall’inizio della guerra russo-ucraina.

Ancora una volta, l'oro sembra essere la soluzione per proteggere i propri risparmi di fronte a una crisi economica con troppi colpi di scena.

Se la guerra tra Hamas e Israele è l'ultima in ordine di tempo, non dobbiamo dimenticare la politica monetaria della Federal Reserve, che ha accentuato la sensazione generale di instabilità finanziaria, e il conflitto innescato dalla Russia.

Grazie alla sua natura anticiclica, il prezzo dell'oro è un buon modo per valutare la situazione della scena economica globale, soprattutto in presenza di un conflitto.

Ma non tutti sono d’accordo.

“Le previsioni dei delegati della conferenza LBMA (prezzi dell’oro tra 12 mesi, a Miami/Hollywood nel 2024) (…) sono rimaste invariate intorno ai 1.990 dollari, nonostante la situazione geopolitica si sia chiaramente intensificata (…). Nel complesso, in generale il mercato macroeconomico rimane molto ribassista (…) mentre le regioni fisiche e le banche centrali (…) continuano a fornire un grande supporto.” - Nicky Shiels, Responsabile della Strategia Metalli presso MKS PAMP

🥇 Quali previsioni per l'oro dopo il conflitto Hamas-Israele?

Una strada distrutta dalla guerra

Anche se ha già superato le previsioni iniziali, il prezzo dell'oro potrebbe continuare a salire. Si tratta di uno scenario probabile, visto che è già successo nel 2022 quando la Russia ha invaso l'Ucraina.

“Dato che gli sviluppi geopolitici sono ancora molto fluidi ma leggermente in aumento (…), l’andamento attuale (del prezzo dell’oro, ndr) ricorda i potenziali “premi di guerra” (…) in comparazione con la reazione immediata all’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022. Sebbene esistano differenze tra l’invasione russa e l’attacco terroristico di Hamas su Israele (…), il rischio è una destabilizzazione più ampia e una guerra estesa nella regione del Medio Oriente.” - Nicky Shiels, Responsabile della Strategia Metalli presso MKS PAMP

A marzo, l'oncia ha raggiunto 1.840,74 euro, un prezzo record, senza mai tornare ai livelli iniziali di 1.500-1.600 euro l'oncia alla fine del 2021. Se la storia dovesse ripetersi, il prezzo del prezioso metallo giallo potrebbe superare i 1.870 euro l’oncia.

Un altro fattore che contribuisce al potenziale aumento dell'oro è il fatto che molte istituzioni hanno recentemente deciso di aumentare le loro riserve auree. Tra queste, la People's Bank of China (PBOC), la Reserve Bank of India (RBI) e la Banca centrale della Polonia.

👉 Cose da ricordare:

  • Il conflitto tra Hamas a Israele è un vero e proprio shock diplomatico e geopolitico, in un contesto di crisi economica e geopolitica.
  • Gli esperti temono un'impennata dei prezzi del petrolio se il conflitto si estenderà al Medio Oriente, con una situazione che potrebbe ricordare la crisi petrolifera del 1973.
  • Di fronte a queste incertezze, i mercati registrano ribassi, seppur misurati. Ciò non ha impedito agli investitori di affollarsi verso beni rifugio come l'oro, a testimonianza dell'attuale clima economico estremamente complicato.
  • Come nel caso della guerra russo-ucraina, il conflitto sta avendo un effetto immediato sul prezzo dell'oro. Alcuni esperti prevedono che questo aumento continuerà, sulla base dell'esperienza del 2022.
image-letter

The Spotlight

La newsletter gratuita per imparare a costruirsi un patrimonio.


image-letter

Ricevi lo Spotlight

La newsletter gratuita per imparare a costruirsi un patrimonio.