Dopo aver guadagnato punti nel corso del secondo anno della pandemia, il mercato azionario ha mostrato qualche turbolenza nelle ultime settimane.
L’indice S&P 500 è crollato in gennaio, sfiorando una correzione, ovvero un calo del 10%, per poi riprendersi. Ma secondo alcuni analisti la crisi potrebbe continuare anche nel 2022.
Quali sono le ragioni di questi alti e bassi e in che modo possono influenzare il prezzo dell’oro?
Vediamolo insieme.
Che cos’è successo al mercato azionario?
Nel gennaio del 2022, il mercato azionario statunitense ha registrato il peggior primo mese dell’anno dalla crisi finanziaria mondiale del 2009.
L’indice S&P 500 è sceso del 5,3%, ovvero il più importante calo mensile dall’inizio della pandemia da coronavirus nel marzo del 2020.
Che cosa ha fatto crollare i mercati? Secondo gli analisti, sono tre i motivi principali:
- L’intenzione della Federal Reserve di innalzare i tassi d’interesse
- Il rallentamento dei rendimenti societari
- L’aggravarsi delle tensioni geopolitiche
Analizziamo ognuna di queste questioni nel dettaglio.
Motivo #1: Aumento dei tassi d’interesse
Quest’anno la Fed ha promesso di aumentare i tassi d’interesse per controllare l’inflazione galoppante che, di recente, ha raggiunto i massimi livelli in quarant’anni.
Ma sembra che quest’aumento abbia spaventato gli investitori in azioni, per un duplice motivo:
- L’aumento dei tassi potrebbe causare un rallentamento dell’economia USA.
- Esso potrebbe rendere altri investimenti, come le obbligazioni, più attraenti delle azioni.
Il problema è che quando la Fed alza il tasso d’interesse di riferimento, le banche e i mutuanti tendono a incrementare anche i costi dei prestiti. Carte di credito, mutui e altri debiti diventano quindi più onerosi, riducendo la domanda e la spesa da parte dei consumatori. Pertanto, le aziende devono pagare di più per poter continuare a funzionare.
In generale, questo danneggia le previsioni legate ai profitti aziendali, riducendo l’entusiasmo degli investitori per l’acquisto delle loro azioni.
Motivo #2: Rallentamento dei rendimenti societari
Alcuni segnali indicano che potrebbe essere in corso un rallentamento economico maggiore. In base all’ultimo sondaggio condotto tra i dirigenti del settore retail, l’attività dell’industria dei servizi americana è ai minimi da 18 mesi. E la situazione in Europa non è molto diversa: a dicembre, le vendite al dettaglio nell’Eurozona sono calate del 3% rispetto al mese precedente.
Il rallentamento dell’economia potrebbe comprimere i profitti delle aziende già colpite dall’aumento dei costi menzionato in precedenza.
Ad esempio, di recente, il CEO di Goldman Sachs ha messo in guardia contro “l’inflazione degli stipendi ovunque” proprio mentre la banca di Wall Street annunciava un anno catastrofico in termini di profitti, facendo innervosire gli investitori.
Motivo #3: Tensioni geopolitiche
È difficile stimare l’impatto dei rischi geopolitici sulla borsa, ma vari analisti ritengono che l’aggravarsi della crisi russo-ucraina abbia danneggiato le azioni del settore tech e il mercato in generale nel corso della seconda metà di gennaio.
Se la crisi dovesse continuare, e l’Occidente dovesse imporre pesanti sanzioni economiche alla Russia, i prezzi dell’energia potrebbero aumentare a livello mondiale proprio in un momento in cui l’economia è alle prese con l’inflazione.
“Quel che so è che se i carri armati dovessero varcare il confine, il petrolio supererebbe i 100 $ al barile. Questo si ripercuoterebbe senza dubbio sul mercato europeo del gas. Si ripercuoterebbe sul mercato del grano. Si ripercuoterebbe su vari mercati”, ha dichiarato Helima Croft, responsabile della strategia commodity globale per RBC.
In poche parole, se le truppe russe dovessero invadere l’Ucraina, questo potrebbe portare a un grave scenario di “risk-off”*, facendo crollare le azioni e aumentando ulteriormente i prezzi delle materie prime.
*In uno scenario di risk-off, gli investitori si fanno più avversi al rischio e vendono i loro asset più rischiosi, facendone calare il prezzo.
Che cosa pensano gli esperti del mercato azionario?
A Wall Street è consuetudine considerare il mese di gennaio come un indicatore dell’intero anno. In base a questo parametro, le previsioni per i mercati nel 2022 non sono certo rosee.
Michael Wilson di Morgan Stanley ha chiesto agli investitori di “tenere un profilo basso ancora per qualche mese”, sottolineando che “è ancora troppo presto per essere ottimisti” e avvertendo che l’S&P potrebbe calare di un ulteriore 10%.
Una volta che l’inflazione avrà iniziato a rallentare dopo l’aumento dei tassi d’interesse, Wilson si è dichiarato “molto più pessimista” per i beni al consumo e per le azioni del settore tessile e immobiliare che hanno beneficiato di prezzi più alti.
Ma non tutti sono pessimisti riguardo alle prestazioni a breve termine del mercato azionario. Secondo Frank Panayotou, amministratore delegato di UBS Private Wealth Management, il crollo dei prezzi registrato quest’anno dalle azioni “sembra esagerato e rappresenta un’opportunità di acquisto per gli investitori a lungo termine”.
Al contempo, ha avvertito che “gli investitori devono prepararsi a una maggiore volatilità e a rendimenti del mercato azionario generalmente ridotti rispetto a quelli a cui siamo stati abituati negli ultimi anni”.
E se questo dovesse succedere, la volatilità delle azioni e le tensioni geopolitiche tendono a sostenere i beni rifugio, come l’oro e i metalli preziosi fisici.
Che impatto potrebbe avere sull’oro quest’incertezza dei mercati?
Solitamente, l’oro tende a resistere durante i crolli di mercato perché tra i due c’è una correlazione negativa. In altre parole, se uno sale, l’altro tende a scendere.
Basta osservare il seguente grafico:
In base a questi dati, è ragionevole trarre una serie di conclusioni. Come si può vedere, nella maggior parte dei casi, il prezzo dell’oro è aumentato nel corso dei principali crolli di borsa.
E in che modo ha reagito il prezzo dell’oro all’attuale crisi dei mercati? Ecco cosa ne pensa Nicky Shiels, responsabile della strategia metalli di MKS PAMP GROUP:
“Il pensiero comune direbbe che l’aggravarsi dei rischi geopolitici unito alla volatilità del mercato azionario rappresenta una combinazione rialzista per l’oro per consentire un break-up/out tecnico”.
In altre parole, le crescenti tensioni geopolitiche e la maggiore volatilità della borsa vengono tradizionalmente considerate benefiche per l’oro, e ci si aspetta quindi che facciano alzare il prezzo dei metalli preziosi.
Allo stesso modo, Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le sue previsioni per l’oro nel 2022, prevedendo un aumento del prezzo fino a 2.500 $ l’oncia se l’inflazione dovesse rimanere alta.
Di recente la banca ha dichiarato in una nota: “Per gli investitori che cercano un modo per proteggere il proprio portafoglio dai rischi di un rallentamento della crescita e dal calo delle valutazioni, riteniamo che una posizione a lungo termine sull’oro possa essere più efficace nell’attuale panorama macroeconomico”.
Sì, avete sentito bene: Goldman Sachs sta praticamente dicendo che acquistare oro adesso potrebbe essere una mossa intelligente.😉
Qual è la morale della favola
Per citare il grande giocatore di baseball e aforista Yogi Berra: “È difficile fare previsioni, soprattutto sul futuro”.
Questo è particolarmente vero per i mercati finanziari.
Anche se avessimo la sfera di cristallo o il potere di conoscere in anticipo i titoli dei giornali, sarebbe comunque difficile riuscire a prevedere quello che succederà.
Gli investitori si stanno preparando per un anno di aumenti dei tassi d’interesse con la Federal Reserve che tenta di controllare l’inflazione. Ma se l’inflazione dovesse continuare a crescere o la Fed si vedesse obbligata ad aumentare vigorosamente i tassi per tenerla sotto controllo, ci potrebbero essere brutte notizie per le quotazioni azionarie.
Inoltre, gli eventi geopolitici inaspettati costituiscono sempre un rischio per gli investitori. Un’eventuale escalation nel conflitto tra Russia e Ucraina porterebbe molto probabilmente gli Stati Uniti ad applicare delle sanzioni senza precedenti sulla Russia, il che infliggerebbe il colpo di grazia ai mercati finanziari globali.
Sebbene non vi siano certezze, tutti questi fattori potrebbero innescare un crollo dei mercati nel futuro. E voi, avete già diversificato il vostro portafoglio con un bene rifugio?