Tagli Fed e oro: cosa aspettarsi dagli ultimi tagli dei tassi di interesse?

The Spotlight

10 minuti di lettura

22 ott 2025

tagli ai tassi d'interesse della Fed

Che impatto possono avere i recenti tagli della Federal Reserve (Fed) sul prezzo dell’oro?

Storicamente, il prezzo dell’oro ha reagito in modo sensibile alle decisioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti.
E anche questa volta non fa eccezione: a settembre 2025 la Fed ha tagliato nuovamente i tassi, segnando un cambio di rotta nella sua politica monetaria dopo mesi di attesa.

Ma cosa significano questi tagli della Fed per l’oro, oggi che il suo valore è già vicino ai massimi storici? 🥇

Un passo indietro: cosa era successo nel 2024

Nel settembre 2024 la Federal Reserve aveva sorpreso i mercati con un taglio di 50 punti base, portando i tassi dal 5,25–5,50% al 4,75–5%.
Quella decisione, considerata allora “aggressiva”, aveva dato il via a una fase più accomodante di politica monetaria, volta a sostenere il mercato del lavoro e a ridurre la pressione sul sistema finanziario dopo due anni di rialzi consecutivi.

Molti analisti avevano previsto ulteriori tagli della Fed nel 2025, ma la banca centrale ha mantenuto un approccio prudente per mesi, monitorando con attenzione inflazione e occupazione.

A distanza di un anno, la Fed ha ufficialmente riavviato il ciclo dei tagli, inaugurando una nuova fase per i mercati globali e per il prezzo dell’oro.

Cos’è la Fed?
La Fed, o Federal Reserve, è la banca centrale degli Stati Uniti. È responsabile della politica monetaria americana e controlla i tassi d’interesse, l’offerta di moneta e la stabilità del sistema finanziario. Le sue decisioni influenzano l’economia globale e, di conseguenza, anche il prezzo dell’oro.



Perché la Fed ha tagliato i tassi a settembre 2025

fed

Il 17 settembre 2025, la Federal Reserve ha ridotto il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo in un nuovo intervallo compreso tra 4% e 4,25%.

Si tratta del primo taglio da dicembre 2024.

La decisione arriva in un contesto di raffreddamento del mercato del lavoro americano, che mostra segnali di rallentamento dopo mesi di crescita.
Poiché uno dei mandati principali della Fed è garantire massima occupazione, questo intervento punta a stimolare la domanda interna e sostenere l’attività economica.

Tuttavia, la situazione resta complessa: il secondo obiettivo della banca centrale, la stabilità dei prezzi, non è ancora stato raggiunto.
L’inflazione, infatti, si mantiene tra il 2,9% e il 3,2%, sopra il target del 2%.

Per questo, il taglio di settembre è stato interpretato come un compromesso strategico: un segnale di fiducia verso la crescita, ma senza spingere troppo sul rischio inflazionistico.

Il presidente Jerome Powell ha dichiarato che le future decisioni dipenderanno dai dati macroeconomici, lasciando aperta la possibilità di ulteriori tagli della Fed entro fine anno.

Cosa aspettarsi nell’immediato futuro

Ottimismo o vero e proprio errore?

La prossima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) è prevista per il 29 ottobre, e i mercati si aspettano nuovi tagli della Fed che porterebbero il range al 3,75–4%.

Le previsioni ufficiali e i dati più recenti, con un mercato del lavoro in rallentamento e un’inflazione moderata ma ancora sopra il 2%, indicano che la politica dei tassi d’interesse 2025 potrebbe restare espansiva anche nei prossimi mesi.

Alcuni membri del FOMC, tra cui Waller, Miran e Bowman, si sono già detti favorevoli a ulteriori riduzioni, mentre Powell e Jefferson invitano alla prudenza per evitare squilibri.

Il parziale shutdown del governo USA, che ha ritardato la pubblicazione di alcuni dati economici, potrebbe complicare le prossime valutazioni, ma il consenso generale è chiaro: i tassi d’interesse 2025 negli Stati Uniti sono destinati a scendere ancora, e questa dinamica tende storicamente a sostenere il prezzo dell’oro.

Cos’è un “parziale shutdown” del governo USA?

Un parziale shutdown avviene quando il Congresso americano non approva il bilancio in tempo, costringendo parte delle agenzie federali a sospendere temporaneamente le attività. L’ultimo è iniziato il 1° ottobre 2025, dopo il mancato accordo sul finanziamento del governo.
In questo caso, la Federal Reserve continua a operare, ma la mancanza di dati ufficiali, come quelli su occupazione e inflazione, può rendere più difficile valutare le prossime decisioni di politica monetaria.


Perché il tasso di riferimento è così importante

Il tasso di riferimento (o tasso sui fondi federali) è il tasso a cui le banche si prestano denaro tra loro per periodi molto brevi.
In pratica, è il prezzo del denaro nel sistema finanziario: da esso dipendono tutti gli altri tassi, dai mutui ai prestiti aziendali, fino ai rendimenti dei titoli di Stato.

Quando la Fed abbassa i tassi, il denaro diventa più economico.
Le imprese e le famiglie possono finanziarsi più facilmente, i consumi aumentano e l’economia prende slancio. Tuttavia, questo maggiore dinamismo può far salire i prezzi e alimentare l’inflazione.

Al contrario, tassi d’interesse più elevati rendono il credito più costoso, rallentano investimenti e consumi, e finiscono per frenare la crescita.

In sostanza, la Federal Reserve utilizza i tassi d’interesse 2025 per bilanciare due obiettivi chiave: sostenere l’occupazione e garantire la stabilità dei prezzi.
Un equilibrio delicato che influenza profondamente i mercati… oro incluso.

Come influiscono i tagli della Fed sul prezzo dell’oro

Perché un calo dei tassi è spesso un segnale positivo per investire in oro

Il valore dell’oro risponde a molte forze di mercato, ma sono i tassi d’interesse americani a guidarne spesso le principali oscillazioni.
Scopriamo insieme come.

1. Tassi e dollaro: un legame inverso

Quando i tassi scendono, i rendimenti in dollari diventano meno attraenti per gli investitori stranieri.
Di conseguenza, il dollaro tende a indebolirsi rispetto ad altre valute.

Dal gennaio 2025, ad esempio, l’euro si è rafforzato di circa +13,5% sul dollaro.
Poiché l’oro è quotato in dollari, una valuta statunitense più debole significa che gli investitori internazionali possono acquistare più oro a parità di valuta locale, aumentando la domanda e il prezzo dell’oro.

2. Tassi e oro: il costo opportunità

L’oro non genera interessi o dividendi. Tuttavia, quando i tassi diminuiscono, anche i rendimenti dei titoli di Stato calano.
Questo riduce il costo opportunità di detenere oro e rende il metallo prezioso più interessante come bene rifugio, soprattutto in periodi di volatilità economica.

3. Tassi e cambio euro-dollaro

Negli ultimi trenta giorni, il prezzo dell’oro in dollari è cresciuto di circa +9%, passando da 3.554 a 3.884 USD l’oncia.
Nello stesso periodo, il cambio EUR/USD è salito da 1,166 a 1,175 (+0,73%), portando il prezzo dell’oro in euro da 3.047 € a 3.306 €, con un rialzo dell’8,5%.

Anche gli investitori europei beneficiano dei tagli della Fed, anche se l’effetto finale dipende sempre dall’andamento del cambio euro-dollaro.


I risultati si vedono già

La variazione del prezzo dell’oro al grammo negli ultimi 10 anni (fonte: GOLD AVENUE)
La variazione del prezzo dell’oro al grammo negli ultimi 10 anni (fonte: GOLD AVENUE)
  • I segnali del nuovo scenario si riflettono già sui mercati: a inizio ottobre, l’oro ha toccato un nuovo record storico di 3.977 $ l’oncia, sostenuto sia dall’impasse politica che ha portato al parziale shutdown del governo USA, sia dalle attese quasi certe di ulteriori tagli della Fed nei prossimi mesi.
    Secondo i dati del CME FedWatch, le probabilità di un nuovo taglio dei tassi d’interesse 2025 a ottobre e dicembre superano rispettivamente il 95% e l’83%, e questo continua a rafforzare il prezzo dell’oro.

Nonostante alcune voci più caute all’interno della Federal Reserve, come quella del presidente della Fed di Kansas City, Jeff Schmid, i mercati restano convinti che la politica monetaria americana si muoverà verso livelli più accomodanti.

In sintesi: l’oro resta un pilastro nei mercati 2025

Molti analisti ritengono che, storicamente, tagli della Fed e rialzo dell’oro vadano di pari passo.
La combinazione di tassi più bassi, dollaro debole e incertezza economica continua infatti a favorire l’interesse per l’oro fisico come bene rifugio e strumento di diversificazione.

In un contesto come quello attuale, con la Fed in fase espansiva e i mercati ancora incerti, l’oro resta un pilastro per chi desidera proteggere e bilanciare il proprio portafoglio.

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