Tecnologia e deflazione

The Spotlight

2 minuti di lettura

4 set 2020

Jeff Booth con un MacBook seduto vicino a una finestra con vista sui grattacieli in occasione della pubblicazione di un post su Twitter relativo alla tecnologia come più importante forza deflattiva.

Secondo Jeff Booth, il tentativo di contrastare la deflazione stampando sempre più moneta finirà col distruggere tutte le valute. La tecnologia ha cambiato le regole del gioco.

Per questa edizione di THE SPOTLIGHT, abbiamo pensato a qualcosa di diverso.

Troverete sotto un post, lungo ma molto interessante, pubblicato su Twitter da Jeff Booth, imprenditore e leader tecnologico di successo, autore dell’imperdibile libro The Price of Tomorrow (Il prezzo del domani).

In breve, Jeff ha una doppia tesi: la tecnologia è la più importante forza deflattiva dell’economia per via del suo profilo esponenziale, e il tentativo di contrastarla stampando moneta finirà col distruggere qualsiasi valuta.

Ma ecco il post pubblicato da Jeff Booth su Twitter:

"Soltanto un altro esempio di strategia totalmente incoerente che finirà miseramente. La Federal Reserve (in un disperato tentativo di guidare l’inflazione) porta i tassi vicini allo zero e mette in moto la macchina da stampa.

Così facendo, perde un'impressionante quantità di $$ di stimolo manipolando i mercati ed eliminando la scoperta del prezzo del libero mercato. Questo mantiene i prezzi degli asset alti ED incoraggia le persone a indebitarsi ancora di più per acquistare beni immobili (poiché gli immobili sono una riserva di valore contro la stampa di moneta).

Il che fa salire ancora di più i prezzi degli immobili (e parallelamente aumentano anche gli affitti su quegli immobili). Questo concentra più velocemente la ricchezza nelle mani dei detentori di asset e, poiché in parallelo aumentano anche gli affitti, vengono colpite più rapidamente anche le tasche di coloro che non detengono asset.

Con milioni di persone disoccupate e incapaci di pagare l’affitto su quegli “asset” (il cui prezzo è stato aumentato artificialmente dalla Fed in primis). Il governo è quindi costretto ad intervenire per “salvare” quegli affittuari (gli stessi che vengono schiacciati dalla sua politica).

Sprecando altri $$ governativi e creando conflitti con i proprietari (che si sono indebitati a causa della stessa politica della Fed). Migliaia di miliardi di dollari sprecati (e siamo solo all’inizio) che ci allontanano ancora di più dalla radice di tutto questo.

Ovvero che la tecnologia oggi ha cambiato le regole del gioco e che le banche centrali (che fanno un altro gioco) non hanno la capacità di fermarlo, a meno di distruggere le proprie valute. Provando a farlo, non fanno altro che peggiorare il problema e "il contraccolpo finale".

La tecnologia e l’allentamento quantitativo fanno parte di un perverso circolo vizioso. Ci sono forze opposte. L’allentamento quantitativo cerca di aumentare i prezzi mentre la tecnologia cerca di abbassarli.

Conducendo l’allentamento quantitativo contro una forza più grande come quella della tecnologia, si crea una spirale della morte nella redditività bancaria, che porta a condizioni di credito più rigide per i consumatori e a condizioni di credito più agevolate per le società tecnologiche.

Le società tecnologiche, a loro volta, accelerano la perdita d’impiego in un settore dopo l’altro automatizzando le funzioni. Finendo col causare drammatici disordini sociali e la creazione di un nuovo ordine mondiale."

E voi, che cosa ne pensate? Siete d’accordo con Jeff Booth? Vi state già proteggendo contro la deflazione con un portafoglio diversificato?

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