Come investire: 4 consigli per evitare l’investimento emotivo

The Spotlight

10 minuti di lettura

11 ott 2022

Vignetta di una donna confusa che soppesa le opzioni disponibili rappresentate da frecce colorate con la scritta “no”, “sì”, “mai” e “sicuramente”.

In che modo diversi bias cognitivi influiscono sulle scelte di investimento e cosa si può fare per evitarli? Ecco quello che c’è da sapere.

La scienza dimostra che siamo programmati per dar retta ai nostri pregiudizi, lasciandoci trarre in inganno dal nostro cervello.🧠

Secondo uno studio condotto da MagnifyMoney, il 66% degli investitori rimpiange di aver fatto investimenti impulsivi o emotivi.

E per il 58% degli investitori, il portafoglio ha prestazioni migliori quando non vengono prese in considerazione le emozioni. Ma è più facile a dirsi che a farsi...

L’investimento è un settore in cui le cattive abitudini abbondano, il che può condurre a decisioni errate e, potenzialmente, a un calo dei rendimenti.

In questo articolo presenteremo i 4 bias cognitivi più frequenti e daremo alcuni consigli pratici su come evitarli quando si prendono decisioni legate agli investimenti.

Iniziamo!

Il profilo di un uomo con un pezzo di puzzle rosa e un omino con una torcia a rappresentare i vari bias cognitivi.

Che cos’è un bias?

Un bias è la percezione di come dovrebbero essere le cose, anche se è falsa.

In altre parole, è un modo di pensare basato sulla propria esperienza e sulle proprie convinzioni. Ad esempio, gli appassionati di sport pensano che la propria squadra sia la migliore ⛹️‍♂️, indipendentemente dai risultati.

Per molti, l’investimento (e il risparmio) funziona allo stesso modo, con un certo numero di bias.

Analizzeremo i più comuni e spiegheremo come evitarli per aiutarti a prendere decisioni di investimento imparziali.

Bias di investimento: cosa sono?

Investire implica numerosi passaggi, dalla raccolta di dati alla valutazione della soluzioni di investimento all’acquisto/vendita degli investimenti stessi.

Data la quantità di informazioni disponibili, è facile cadere in trappole psicologiche e tralasciare alcuni aspetti importanti che possono influire sulle nostre scelte di investimento.

Ma niente paura! È possibile evitare questi tranelli imparando a identificarli, capirli e superarli. Ed è quello che ti aiuteremo a fare.🤓

I bias di investimento più comuni sono (rullo di tamburi)...

Investimento emotivo: il bias di conferma

Come si suol dire: la prima impressione è quella che conta.

Il bias di conferma ci spinge a cercare informazioni che corrispondono alle nostre convinzioni e a rifiutare le altre.

Ciò significa semplicemente che gli investitori con il bias di conferma si concentreranno con maggiore probabilità soltanto sulle informazioni che rafforzano le proprie opinioni su uno specifico investimento.

Ad esempio, potrebbero conservare le azioni di una società in declino più a lungo del dovuto soltanto perché interpretano ogni notizia riguardante quell’azienda in modo positivo, rafforzando così la propria convinzione che quella società continua a rappresentare un buon investimento.

Di conseguenza, un bias di conferma può rendere irrazionale il nostro comportamento d’investimento. Traendo conclusioni sbagliate basate su un ragionamento erroneo, possiamo prendere cattive decisioni d’investimento.

Come risolvere il bias di conferma?

Prima di tutto, occorre essere consapevoli del rischio del bias di conferma e sapere che può offuscare il nostro giudizio. In secondo luogo, è necessario cercare attivamente e capire le informazioni che discordano dalle nostre convinzioni.

Per dirla con le parole di Charlie Munger, vice presidente di Berkshire Hathaway e socio più stretto di Warren Buffett: “La rapida distruzione delle proprie idee al momento giusto è una delle qualità più preziose che si possano acquisire. Bisogna sforzarsi di prendere in considerazione gli argomenti dell’altra parte”.

Vignetta con un omino illuminato seduto su un indice multicolore della paura e dell’avidità.

Investimento emotivo: il bias dell’avversione alla perdita

Perdere fa male.

Psicologicamente, il dolore della perdita è molto più potente del piacere della vittoria. In altre parole, spesso si preferisce non perdere 50 € che trovare 50 €.

Quindi, per evitare perdite, un investitore potrebbe conservare un asset perdente troppo a lungo, nella speranza di riuscire a riprendersi.

Questo tipo di strategia di investimento può portarlo ad assumere troppi rischi, il che implica perdite ancora più importanti.

Come risolvere il bias dell’avversione alla perdita?

Il bias dell’avversione alla perdita si può evitare cercando di non lasciarsi troppo coinvolgere emotivamente nei propri investimenti. Molti dei rischi associati all’investimento sono al di fuori del nostro controllo. Perciò, se l’unica cosa che ci trattiene dal vendere un investimento è la perdita generata, potrebbe essere arrivato il momento di vendere.

Talvolta, infatti, è meglio saper accettare una perdita, soprattutto quando si scelgono investimenti più rischiosi come le azioni e le crypto. È sempre possibile spostare i fondi in soluzioni di investimento più sicure, come l’oro e i metalli preziosi.😉

Vignetta con alcuni personaggi e delle nuvolette di dialogo sopra le loro teste a rappresentare le varie narrazioni di investimento.

Investimento emotivo: il bias narrativo

La gente adora le storie. E quando parliamo di bias narrativo parliamo proprio di questo.

Il bias narrativo, infatti, riguarda la tendenza delle persone a interpretare le informazioni all’interno di una narrazione più ampia, indipendentemente che sia giustificata dai fatti o meno.

Ad esempio, un investitore potrebbe prediligere gli investimenti in cui riesce a identificarsi attraverso una storia memorabile o suggestiva.

Osserviamo i due esempi seguenti:

  1. Una piccola azienda tech, con una crescita delle vendite a rilento, ha visto il suo valore calare del 40% e ha subito perdite per sei trimestri consecutivi.
  2. Un’azienda in difficoltà che sviluppa strumenti di design per il web di ultima generazione ha appena assunto un CEO carismatico, Warren Musk, che secondo Bloomberg, prometteva una rapida inversione di tendenza per l’azienda e s’impegnava ad aumentare gli investimenti e a rilanciare le vendite.

Potrà sembrarti strano ma le due descrizioni che hai appena letto riguardano la stessa identica società (immaginaria). Vedi fino a che punto una narrazione positiva può fare la differenza?

La narrazione giusta può indurre gli investitori a comprare un’azione, spesso a prezzi altissimi. Ecco perché le “story stocks” (azioni con storie ad impatto) hanno avuto un tale successo.

💡Che cos’è una story stock?

Una story stock è un’azione che viene scambiata sulla base di una storia che la riguarda piuttosto che sui guadagni della società, sulla sua futura crescita, ecc.

Anche se non si tratta propriamente di un’azione, il Bitcoin è stato per un certo periodo la storia numero uno sul mercato. Una delle narrazioni relative al Bitcoin e ad altre criptovalute sosteneva che un giorno o l’altro avrebbero finito per sostituire le monete cartacee come forma di moneta più diffusa... o che potevano “competere” con l’oro come riserva di valore.

Leggi il nostro SPOTLIGHT per conoscere le principali somiglianze e differenze tra l’oro e il Bitcoin.

Altri esempi di “story stock” comprendono alcune delle società oggi più conosciute, come Tesla e Amazon. Amazon, infatti, viene considerata la “story stock” di maggiore successo di tutti i tempi.

Ma se la narrazione riguardante un’azione dovesse rivelarsi soltanto una bolla, allora saremmo nei guai. In alcuni casi gli investitori possono prendere una cattiva decisione, e di conseguenza perdere soldi, perché si lasciano attirare da una storia ad impatto.

Come risolvere il bias narrativo?

Quando cerchi un investimento, non dovresti ignorare completamente le storie che lo circondano ma cercare di trovare informazioni che possano sostenere o contraddire quella storia.

In altre parole, bisogna analizzare le informazioni obiettive che dimostrano o confutano la narrazione relativa all’investimento in questione.

Vignetta con un uomo narcisista che si guarda allo specchio.

Investimento emotivo: il bias dell’eccesso di fiducia

“Io sono meglio di te”, pensa qualunque investitore con un successo anche modesto.

Il bias dell’eccesso di fiducia è la tendenza di una persona a sovrastimare le proprie capacità. Questo ci porta a pensare, ad esempio, di essere dei cuochi sopraffini 🧑‍🍳 o investitori esperti.

Nell’investimento, il bias dell’eccesso di fiducia spinge spesso le persone a sovrastimare la propria capacità di comprensione dei mercati finanziari o di tipi specifici di investimento, ignorando i consigli degli esperti.

Questo può portare a tentativi infruttuosi di prevedere il mercato o a fare investimenti rischiosi senza conoscere il proprio livello di tolleranza del rischio.

Come risolvere il bias dell’eccesso di fiducia?

Il bias dell’eccesso di fiducia può essere evitato cercando di avere una visione realistica del mercato e delle nostre capacità di investimento. Si possono studiare le notizie, i grafici e gli altri materiali disponibili e al contempo cercare di essere onesti con se stessi sulle proprie competenze.

A volte, invece di tentare di anticipare il mercato, seguire una strategia DCA ben pianificata potrebbe rivelarsi l’opzione di investimento giusta.

Se vuoi iniziare a investire, ecco alcuni consigli pratici: Come iniziare a investire nel 2022?

Quindi, come si evita il bias d’investimento?

I preconcetti fanno parte della natura umana, e gli investimenti non fanno eccezione. Perciò, è bene tenere a mente che le scelte d’investimento, per quanto ci possano sembrare illuminate, possono essere influenzate da bias emotivi quali:

  • Il bias di conferma: il fatto di andare alla ricerca di informazioni che rafforzano le nostre opinioni riguardo a uno specifico investimento.
  • Il bias dell’avversione alla perdita: quando si preferisce evitare una perdita piuttosto che fare un profitto equivalente.
  • Il bias narrativo: il fatto di interpretare le informazioni all’interno di una narrazione più ampia, anche quando questa non è giustificata dai fatti.
  • Il bias dell’eccesso di fiducia: la tendenza a sovrastimare le proprie capacità e le proprie conoscenze in materia di mercato.

Ovviamente, non c’è nulla di male nei bias se si sa come evitarli!

Il primo passo da compiere è ammettere che i bias possono condizionare il nostro giudizio.

Il secondo passo consiste nell’agire: fare ricerche approfondite, essere curiosi e mettere alla prova le nostre convinzioni.

In questo modo sapremo che la nostra decisione si basa sui fatti e sulle analisi piuttosto che su un ragionamento condizionato dai bias.

Certo, esistono molti altri bias di investimento, e di alcuni parleremo in futuro😉, ma se riesci a controllare i quattro principali, allora stai già facendo meglio di gran parte degli investitori (emotivi)!

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