Come usare il rapporto oro/argento nella tua strategia di investimento

The Spotlight

10 minuti di lettura

27 apr 2023

Lingotti d’oro e d’argento PAMP da 1 kg su sfondo azzurro con grafico.

Stai valutando un investimento in oro o in argento? Non sai in che misura destinare i tuoi investimenti a questi metalli preziosi? Buone notizie! Il rapporto oro/argento è in grado di fornirti alcune risposte.

Risparmiare e investire durante i periodi di inflazione 💸 può rappresentare un vero e proprio rompicapo. Una soluzione a cui si è soliti ricorrere è investire in asset fisici come l’oro e l’argento.

Tuttavia, scegliere in quale metallo investire non è sempre un’impresa facile, così come individuare il momento opportuno per vendere. Fortunatamente, esiste uno strumento (quasi) magico in grado di aiutarti: il rapporto oro/argento. 📈

Che cos’è il rapporto oro/argento e come funziona?

La matematica non è il tuo forte? 🤓 Niente paura! Il concetto alla base del rapporto oro/argento è relativamente facile da comprendere: si tratta semplicamente del rapporto tra la quotazione dell’oro e la quotazione dell’argento.

In sostanza, il rapporto indica il numero di once di argento richieste per acquistare un’oncia d’oro. Se, ad esempio, il rapporto oro/argento è di 45:1, ciò significa che il valore di un’oncia d’oro è pari a 45 once di argento.

Perché, quindi, servirsi del rapporto oro/argento quando basterebbe analizzare separatamente le quotazioni dell’oro e dell’argento?

La risposta è semplice: si tratterebbe di un dato incompleto. Tuttavia, il rapporto oro/argento permette di valutare la popolarità di un metallo rispetto a un altro, rendendolo un preziosissimo strumento per gli investitori:

  • Se il rapporto è alto, ciò significa che il prezzo dell’argento è sottovalutato rispetto a quello dell’oro. In altre parole, potrebbe essere un buon momento per acquistare argento e vendere oro.
  • Quando invece il rapporto è basso, si verifica il contrario e gli investitori tendono ad acquistare oro e vendere argento.

Dai un’occhiata al grafico sottostante indicante le quotazioni dell’oro (in blu) e dell’argento (in rosso) negli ultimi 5 anni:

Grafico indicante il cambiamento delle quotazioni dell’oro e dell’argento negli ultimi cinque anni.
Fonte: microtrends.net

Sebbene le quotazioni dell’oro e dell’argento seguano una tendenza pressoché simile, è evidente che l’argento subisce maggiori fluttuazioni, in particolare dal 2020. Si tratta infatti di un asset più volatile, che può subire importanti oscillazioni di prezzo rispetto all’oro.

💡3 consigli per un uso ottimale del rapporto oro/argento

  1. Il rapporto oro/argento è solitamente compreso tra 40:1 e 80:1. Ed è quando i valori oscillano verso questi estremi che gli investitori solitamente decidono di acquistare o vendere.
  2. Tieni presente che il rapporto oro/argento rappresenta soltanto uno dei numerosi strumenti di analisi disponibili, pertanto le tue decisioni d’investimento non dovranno dipendere esclusivamente da questo rapporto.
  3. Monitora con regolarità il rapporto per identificare le potenziali opportunità di acquisto o vendita dell’oro e dell’argento, senza però perdere di vista altri fattori quali le tendenze del mercato, le condizioni economiche e gli eventi geopolitici in grado di incidere sul valore dei metalli preziosi.

Quali fattori incidono sul rapporto oro/argento?

I fattori alla base del rapporto oro/argento sono molteplici. Analizziamoli uno per uno nel dettaglio.

Domanda e offerta

Le variazioni della domanda di un metallo rispetto all’altro possono incidere sul rapporto oro/argento?💡

Ebbene sì, è altamente probabile. Supponiamo che tutti gli investitori decidano di acquistare argento perché è sottovalutato. Cosa succederebbe?

  • La domanda di argento crescerebbe;
  • Tale domanda determinerebbe l’aumento della quotazione dell’argento;
  • Il rapporto oro/argento diminuirebbe perché sarebbero necessarie meno once d’argento per acquistare un’oncia d’oro.

Questo almeno in teoria. Nella pratica, il rapporto oro/argento è interessato anche da altri fattori.

💡Cosa succederebbe se nelle miniere venisse scoperta una grande quantità di oro?

Sebbene sia molto improbabile, immaginiamo per un momento che ciò avvenga. Una società mineraria particolarmente baciata dalla fortuna scopre diverse tonnellate d’oro. Quali sarebbero le conseguenze?

Le regole alla base dell’offerta di oro risulterebbero modificate. Questa iniezione aggiuntiva sul mercato avrebbe un impatto sul prezzo del famoso metallo giallo, probabilmente verso il ribasso. Ne conseguirebbe una diminuzione del rapporto oro/argento, determinando una sopravvalutazione dell’argento rispetto all’oro.

Economia mondiale e geopolitica

Un uomo con un laptop e un mappamondo in fiamme nella sua mano.

I metalli preziosi sono considerati beni rifugio: quando l’economia globale è in crisi, gli investitori tendono a puntare su riserve di valore affidabili per proteggere il proprio patrimonio.

Se la domanda mondiale di oro, il bene rifugio per eccellenza, cresce, mentre l’argento viene trascurato, il rapporto oro/argento aumenta. È proprio quello che è successo durante la pandemia da Covid.

L’elettronica, un mercato affamato di argento

Il settore dell’elettronica ha assistito a una trasformazione senza precedenti nel corso dello scorso secolo. La domanda di argento, largamente impiegato nei componenti elettronici, ha registrato una crescita costante.

Secondo i dati forniti dal Silver Institute, nel 2020 questo settore rappresentava all’incirca il 9% della domanda mondiale di argento. La conseguenza? Una diminuzione del rapporto oro/argento.

Come trarre il massimo profitto dal rapporto oro/argento nella tua strategia di investimento?

Un uomo in giacca e cravatta che calcola la propria strategia di investimento analizzando un grafico a torta e un istogramma.

Il rapporto oro/argento può fungere da strumento di hedging. Ciò significa che è possibile assumere una posizione al rialzo nei confronti di uno dei due metalli e una posizione al ribasso nei confronti dell’altro.

Una strategia basata sul rapporto oro/argento consiste nel vendere il metallo “sovrastimato” e acquistare quello sottovalutato. Dopo un anno o due, quando il rapporto si sarà spostato nella direzione opposta, sarà possibile vendere il metallo “sottovalutato” e riacquistare quello sovrastimato.

Ecco un esempio:

🤔Supponiamo che il rapporto oro/argento attuale corrisponda a 60, ovvero che per acquistare un’oncia d’oro siano necessarie 60 once di argento. Ritieni che l’argento sia attualmente sottovalutato rispetto all’oro, pertanto decidi di vendere un’oncia d’oro per 60 once di argento.

Alcuni anni dopo, il valore del rapporto passa da 60 a 30: per acquistare un’oncia d’oro non sono più necessarie 60 once di argento, bensì 30. A questo punto decidi di vendere le tue 60 once di argento e di acquistare due once d’oro con i ricavi ottenuti.

Avrai così raddoppiato il tuo investimento, passando da una a due once d’oro in soli due transazioni basate sul rapporto oro/argento.

Il rapporto oro/argento nella storia

Una pila di lingotti di argento e un lingotto d’oro su sfondo rosso.

I dati storici relativi al rapporto oro/argento indicano che ha subito forti variazioni nel corso del tempo.

Il picco del 1991

Fatta eccezione per la pandemia da COVID-19, il rapporto oro/argento più elevato mai registrato ha raggiunto il suo culmine nel 1991, con un valore pari a 100:1, per cui per poter acquistare un’oncia di oro erano necessarie 100 once d’argento.

Perché l’argento era così sottovalutato? Per diversi motivi:

  • Una diminuzione della domanda a livello globale, con conseguenze sul settore dell’elettronica.
  • Una sovrapproduzione di argento rispetto a una scarsa domanda, causata dalla (sovra)produttività delle miniere e dalla vendita del metallo prezioso da parte di numerose banche centrali.

All’epoca l’argento era davvero economico, con un prezzo di soli 4,40 $ per oncia!

Il minimo storico del 2011

Nel 2011, invece, il rapporto oro/argento scese a 32:1, il minimo storico mai registrato dal 1983. Tra i motivi alla base vi fu un aumento della domanda di argento da parte del settore industriale, con un conseguente aumento del prezzo.

Il rapporto oro/argento dalla pandemia da Covid-19

Moltitudine di persone che indossano la mascherina durante la pandemia Covid-19

Con ogni probabilità, i futuri libri di storia dedicati ai primi anni del 2020 conterranno numerosi eventi significativi, tra cui la pandemia da Covid-19, l’inflazione e il conflitto russo-ucraino. Si tratta di eventi che hanno avuto un impatto importante su numerosi aspetti, tra cui il rapporto oro/argento, che nel 2020, nel culmine della pandemia, ha raggiunto un valore pari a 120:1 a causa di una vera e propria corsa all’oro.

Da allora, il rapporto oro/argento si è stabilizzato, non perché la domanda di oro sia in calo, bensì perché la domanda industriale di argento è di nuovo in aumento.

Ecco come il rapporto oro/argento è cambiato nel corso degli ultimi 30 anni:

Un grafico indicante la fluttuazione del rapporto oro/argento tra il 2005 e il 2020.

Due periodi particolarmente significativi per il rapporto oro/argento sono il “post crisi” del 2011, e il conseguente rinnovato interesse verso l’argento, e la corsa all’oro del 2020 all’inizio della pandemia da COVID-19.

Quali conclusioni trarre?

  • Il rapporto oro/argento costituisce un importante strumento per determinare quale metallo prezioso è più richiesto in un determinato momento. Se stai pensando di acquistare lingotti d’oro o investire in argento, come monete o lingotti, questo rapporto ti darà un’idea delle quantità da acquistare di ciascun metallo e quando venderle.
  • Ma ricorda che non si tratta di una regola universale! Dovrai comunque effettuare le ricerche necessarie e pensare davvero ai ricavi che intendi ottenere con il tuo investimento. Il rapporto costituisce soltanto una tessera del puzzle.
image-letter

The Spotlight

La newsletter gratuita per imparare a costruirsi un patrimonio.


image-letter

Ricevi lo Spotlight

La newsletter gratuita per imparare a costruirsi un patrimonio.