Con le elezioni presidenziali USA all’orizzonte, previste per il 5 novembre 2024, le prospettive per il prezzo dell’oro si intrecciano strettamente con i possibili scenari elettorali. Questo metallo prezioso, da sempre considerato un bene rifugio, tende a risentire dell’incertezza politica e delle aspettative economiche, che si intensificano nei mesi precedenti il voto.
Sebbene il prezzo dell'oro, considerato il metallo prezioso per eccellenza, sia influenzato da diversi fattori, gli Stati Uniti – e di conseguenza le elezioni USA presidenziali – hanno un impatto significativo su diversi di questi fattori. Ad esempio, sul contesto geopolitico mondiale, sui tassi di interesse e sull’andamento del dollaro statunitense.
Perciò, in questo articolo abbiamo analizzato l'impatto delle elezioni sugli investimenti in oro, concentrandoci soprattutto sulle elezioni presidenziali statunitensi, e abbiamo cercato di prevedere gli effetti dell’imminente appuntamento elettorale americano, che vede sfidarsi l’attuale vicepresidente Kamala Harris e l’ex presidente Donald Trump.
Elezioni e oro: un legame complesso
Le elezioni, soprattutto quelle statunitensi, possono influenzare il prezzo globale dell'oro attraverso diversi meccanismi più o meno diretti. Tra questi:
- Politiche economiche, monetarie e fiscali: le decisioni i materia di tassi di interesse della Federal Reserve (Fed), ovvero la banca centrale statunitense, possono avere un impatto significativo sull'oro, e le politiche economiche, fiscali e monetarie di una data amministrazione possono a loro volta influenzare l’andamento dei tassi. Un aumento dei tassi potrebbe deprimere il prezzo dell'oro, mentre una riduzione potrebbe farlo salire. Inoltre, la fiducia degli investitori nell'economia statunitense dopo le elezioni può rafforzare o indebolire il dollaro, influenzando direttamente il prezzo dell'oro. Una fiducia ridotta nell'USD, infatti, potrebbe far aumentare la domanda di oro. E la stessa logica si può applicare ad altre valute, soprattutto EUR e GBP.
- Incertezza generale: l’estrema incertezza che aleggia intorno all’esito delle prossime elezioni USA può spingere gli investitori verso l'oro come bene rifugio, come si è visto prima delle elezioni statunitensi del 2016, e come sta succedendo anche adesso.
- Nuove politiche commerciali: dopo le elezioni, nuove politiche commerciali, come dazi e accordi commerciali, potrebbero accrescere o ridurre le tensioni geopolitiche, spingendo gli investitori verso l'oro come bene rifugio. Ad esempio, una seconda presidenza di Trump potrebbe intensificare le tensioni tra Stati Uniti e Cina, potenzialmente aumentando il prezzo dell'oro.
- Rischi geopolitici: le elezioni possono cambiare le dinamiche di politica estera, influenzando la stabilità geopolitica globale. L’incertezza geopolitica tende ad aumentare la domanda di beni rifugio come oro e argento, poiché gli investitori vanno alla ricerca di sicurezza economica. Pertanto, un'amministrazione in mano al Partito Repubblicano con una politica estera aggressiva potrebbe far aumentare l'incertezza globale, causando un aumento del prezzo dell'oro.
Le elezioni statunitensi e il loro impatto sulla quotazione dell’oro: cosa dicono i dati e la storia
Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, che si tengono ogni quattro anni, possono avere un impatto diretto e indiretto sulle quotazioni dell'oro e di altre materie prime. Questo è dovuto all'importanza dell'economia statunitense e alla sua influenza sui mercati finanziari. Inoltre, a differenza di altre elezioni USA precedenti, queste si stanno già rivelando particolarmente interessanti e imprevedibili, a partire dai candidati alla presidenza.
Per le elezioni USA del 2024, che si terranno il prossimo novembre, i candidati confermati sono:
- Donald Trump, il candidato alla presidenza del Partito Repubblicano, già presidente degli Stati Uniti dal 2017 al 2021.
- Kamala Harris, la candidata alla presidenza del Partito Democratico, attuale vicepresidente degli Stati Uniti, che ha preso il posto del presidente Joe Biden dopo il suo ritiro dalla corsa presidenziale.
Quando l’attuale presidente Joe Biden ha annunciato il suo ritiro dalle elezioni USA 2024 si è registrato un aumento del prezzo dell'oro dello 0,18%, confermando l'effetto significativo delle elezioni statunitensi sulla quotazione dell'oro e sui mercati in generale.
Le elezioni USA e il loro impatto sul prezzo dell’oro: un’analisi storica
I dati storici indicano che l'impatto delle elezioni USA sul prezzo dell'oro è costante nel tempo. Prima di analizzare le possibili implicazioni delle elezioni di novembre 2024 sul valore di questo metallo prezioso, è utile esaminare i dati storici relativi alle ultime cinque elezioni statunitensi.
- Elezioni statunitensi del 2020: se, sei mesi prima delle elezioni (maggio 2020), il prezzo dell'oro era di circa 54,40 $ al grammo, anche a causa delle incertezze legate alla pandemia da COVID-19, durante le elezioni (novembre 2020) è aumentato ulteriormente, raggiungendo circa 60,70 $ al grammo, e sei mesi dopo (maggio 2021), è sceso leggermente a circa 56,60 $ al grammo, mantenendosi comunque elevato mentre l'economia globale iniziava a riprendersi dall'impatto della pandemia.
- Elezioni statunitensi del 2016: nel mese di maggio 2016, ovvero sei mesi prima delle elezioni, il prezzo dell'oro si attestava a circa 40,30 $ al grammo. Durante le elezioni di novembre 2016, il prezzo è rimasto stabile intorno ai 40 $ al grammo, nonostante l'iniziale volatilità legata ai risultati elettorali. Tuttavia, sei mesi dopo, a maggio 2017, il prezzo era sceso a circa 39 $ al grammo. Questo calo è stato influenzato dall'entrata in vigore delle nuove politiche economiche degli Stati Uniti, che hanno contribuito a stabilizzare il mercato.
- Elezioni statunitensi del 2012: sei mesi prima delle elezioni statunitensi del 2012, il prezzo dell'oro si attestava a circa 53,50 $ al grammo. Questo valore era influenzato dalla crisi dell'Eurozona e da altre problematiche economiche globali. Durante le elezioni, nel novembre del 2012, il prezzo è rimasto stabile intorno a 54,30 $ al grammo, per poi scendere a circa 42,20 $ sei mesi dopo, nel maggio del 2013.
- Elezioni statunitensi del 2008: a maggio 2008, sei mesi prima delle elezioni, il prezzo si manteneva intorno a 30,10 $ al grammo, ma a novembre 2008, mese elettorale, era sceso a circa 27,60 $ al grammo a causa della crisi economica e della crisi di liquidità. Successivamente, a maggio 2009, il valore è risalito a circa 31,10 $ al grammo.
- Elezioni presidenziali del 2004: in queste elezioni, il prezzo dell’oro era di circa 13,40 $ al grammo sei mesi prima delle elezioni, influenzato dalle tensioni geopolitiche e dai dati economici, scendendo a circa 13,20 $ al grammo a novembre del 2004 e poi crescendo, a maggio del 2005 (sei mesi dopo), fino a circa 14,20 $ al grammo, in virtù di una moderata ripresa economica.
Questi dati sembrano confermare che la quotazione dell'oro tende a crescere lievemente nella fase precedente le elezioni statunitensi, a causa dell'incertezza politica ed economica. Successivamente, si verifica una fase di volatilità nei prezzi dell'oro intorno al periodo di voto, per poi stabilizzarsi nei sei mesi successivi, riflettendo il nuovo assetto politico ed economico.
Nonostante questi dati, l'impatto risulta essere limitato. Secondo il World Gold Council, la performance dell'oro è maggiormente influenzata da fattori macroeconomici globali, come la forza del dollaro USA, piuttosto che da cambiamenti politici interni. Inoltre, il prezzo dell'oro sembra registrare prestazioni leggermente inferiori durante il periodo elettorale, e mostra una tendenza a performare meglio nei sei mesi precedenti una vittoria repubblicana, sebbene questa tendenza sembri non essere statisticamente rilevante.
Lo stesso studio suggerisce una connessione diretta tra rischio geopolitico e quotazione dell'oro. L'analisi dimostra che, storicamente, le elezioni politiche, soprattutto quelle statunitensi, agiscono in modo indiretto sul prezzo dell’oro, aumentando o riducendo il rischio geopolitico. Questo effetto si verificherebbe con un ritardo temporale basato sull'effetto di mercato delle politiche, sia estere che nazionali, che una determinata amministrazione attua durante il suo mandato.
In ogni caso, sembra che anche il Congresso abbia un impatto sul valore dell’oro. Dati alla mano, quando i democratici controllano il Congresso, il prezzo dell'oro aumenta in media del 20,9%, ma sotto il controllo repubblicano il prezzo dell'oro cresce in media solo del 3,9%. Questi cambiamenti sono influenzati dalle politiche e dagli eventi economici che si verificano durante una presidenza, non solo dalle elezioni o dal ciclo elettorale.
Il prezzo dell’oro durante l'amministrazione Biden
Durante il mandato di Biden, il prezzo dell'oro ha raggiunto livelli record, in parte a causa dell'incremento dell'incertezza economica derivante dall'accelerata crescita dell'inflazione nel 2022.
Si è trattato di un periodo storico particolarmente complesso. Infatti, è stato caratterizzato dai tentativi delle nazioni BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) di contrastare la predominanza del dollaro statunitense (tentativi che appaiono però ancora molto remoti), avviando un processo di de-dollarizzazione dell'economia globale già iniziato durante l’amministrazione precedente. Questo è confermato dal fatto che la banca centrale russa aveva già annunciato nel 2021 che le proprie riserve comprendevano ormai più oro che dollari.
In aggiunta, l'invasione russa dell'Ucraina e i conflitti in corso in Medio Oriente hanno contribuito ad una crescente instabilità geopolitica, con un conseguente aumento del prezzo dell'oro a livelli senza precedenti nel 2023 e nel 2024. L’escalation della crisi mediorientale, infatti, sta spingendo molti investitori a cercare sicurezza nell’oro.
L'andamento del prezzo dell'oro durante l'amministrazione Trump
Durante la presidenza di Trump, il prezzo dell'oro ha registrato un significativo incremento, in parte dovuto alle crescenti tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina nel corso del suo mandato. Ma non solo.
Questo si deve anche, come evidenziato in precedenza, alla strategia di de-dollarizzazione da parte della Russia e di altri membri dei BRICS e alle continue tensioni nelle relazioni tra gli Stati Uniti e l'India, insieme al peggioramento dei rapporti con l'Iran. Questi eventi hanno aumentato l'instabilità geopolitica dell'economia globale, poi compromessa anche dall'esplosione della pandemia da Covid-19. La gestione critica della crisi sanitaria da parte dell'amministrazione Trump ha ulteriormente contribuito a creare turbolenze nei mercati finanziari, spingendo un maggior numero di investitori verso l'oro come bene rifugio.
👉 Puoi monitorare il prezzo dell’oro in euro qui.
Anche le elezioni europee possono avere un impatto sul mercato dell'oro:
🇫🇷 Dopo il successo registrato al primo turno delle elezioni legislative francesi di giugno di quest’anno, il partito di estrema destra di Marine Lepen, Rassemblement National, non è riuscito ad ottenere i risultati sperati, e l'euro si è rafforzato, causando un calo del prezzo dell'oro in euro pari allo 0,8%.
🇬🇧 Quando il Regno Unito ha annunciato elezioni anticipate per luglio 2024, si è verificato un incremento particolarmente elevato, quasi del 50%, nel numero di acquirenti di metalli preziosi tramite la Royal Mint. Il volume di oro acquistato tramite la Zecca britannica è aumentato del 117% nella settimana successiva all’annuncio delle elezioni, con una spesa in lingotti in aumento del 145%. Vale la pena sottolineare che quasi la metà (42%) degli acquisti di metalli preziosi alla Royal Mint sono stati effettuati da acquirenti di età compresa tra 44 e 59 anni. Questo ha avuto un impatto significativo sul prezzo dell’oro in sterline.
Quotazione dell’oro ed elezioni USA 2024: cosa succederà?
Dopo aver visto come le elezioni, e in particolar modo quelle statunitensi, abbiano avuto un impatto, diretto e indiretto, sul prezzo dell’oro nel corso della storia, cosa possiamo aspettarci dall’elezione USA del prossimo 5 novembre 2024?
Fare previsioni è complicato, soprattutto per via dei molti colpi di scena di queste elezioni.
In primo luogo, però, è evidente che l'attuale incertezza che aleggia intorno alle elezioni stia influenzando al rialzo il prezzo dell'oro. A conferma di ciò, possiamo notare come l'annuncio del ritiro di Biden abbia provocato un incremento dello 0,18% nel prezzo dell'oro, ma anche la reazione rialzista ritardata dei prezzi dell‘oro (e delle azioni statunitensi) in risposta al tentato omicidio dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Pennsylvania. Infatti, nei giorni successivi a questo drammatico evento, l'oro è arrivato a un massimo di 2.440 $ e anche il Bitcoin ha registrato un incremento del 7%, probabilmente per via del cosiddetto “effetto martire”, visto che la vittoria di Trump è percepita come uno scenario pro-cripto. Inoltre, dal secondo attentato fallito contro Trump, avvenuto a settembre di quest’anno, l’oro è salito di oltre 200 $, il che indicherebbe che l’incertezza legata alle elezioni è già in parte incorporata nei prezzi.
L’incertezza politica e i continui colpi di scena delle prossime elezioni USA, tra rinunce e attentati falliti, stanno già contribuendo a far crescere significativamente il valore dell’oro!
Tuttavia, i mercati stanno ancora considerando un rischio di eventi significativo legato al risultato elettorale, indipendentemente dal candidato vincente.
Secondo Nicky Shiels, responsabile ricerca e strategia metalli di MKS PAMP, il risultato elettorale potrebbe anche portare a vendite strategiche dell’oro proprio nel periodo delle elezioni, come avvenuto in passato: una tattica che riflette il cosiddetto “sell the fact”, dove gli investitori chiudono le posizioni subito dopo un evento per capitalizzare il rendimento.
Ma vediamo quali sono secondo l’esperta le possibili implicazioni per l’oro di un’eventuale vittoria di Trump e Harris alle prossime elezioni USA.
Possibili conseguenze di un “Red Sweep” (= vittoria schiacciante dei Repubblicani)
Un esito elettorale che veda i Repubblicani di Trump vincere con un ampio vantaggio, riuscendo quindi a controllare entrambe le camere del Congresso, sarebbe particolarmente positivo per i metalli preziosi come l'oro e l'argento. Questo scenario potrebbe portare a politiche fiscali espansive e a tagli delle tasse in stile "MMT" (Modern Monetary Theory o Teoria della moneta moderna), generando una crescita economica focalizzata su stimoli interni, che porterebbe a maggiori deficit e a un aumento dell’inflazione, con un conseguente incremento della domanda di beni rifugio come i metalli preziosi. Inoltre, in caso di “Red Sweep”, Shiels prevede un aumento dei rendimenti sui titoli di Stato USA, un rafforzamento del dollaro rispetto a valute come lo yen giapponese e il renminbi cinese, oltre a un possibile aumento dei titoli azionari e delle criptovalute come il Bitcoin. La percezione positiva dei possibili tagli fiscali di Trump sembra prevalere sui timori riguardo alle sue politiche commerciali più aggressive, come eventuali dazi contro la Cina, il che potrebbe favorire la domanda di beni rifugio, mantenendo l'oro e l'argento a livelli alti.
Tuttavia, Shiels sottolinea anche un possibile “Liz Truss moment”, ovvero il rischio di una reazione negativa dei mercati obbligazionari statunitensi qualora l'amministrazione Trump adottasse politiche di spesa fiscale drastiche, simili a quelle proposte dal Regno Unito sotto Liz Truss. Un improvviso aumento dei rendimenti dei titoli di Stato USA potrebbe destabilizzare l’economia globale, creando una “liquidazione di tutti gli asset”, includendo l'oro in una fase iniziale. Questo tipo di liquidazione potrebbe portare a un temporaneo calo dell'oro prima di un eventuale rimbalzo, dato che gli investitori tornerebbero sul metallo prezioso in cerca di stabilità.
Possibili conseguenze di un “Blue Sweep” (= vittoria schiacciante dei Democratici)
Shiels ritiene che una vittoria schiacciante dei Democratici di Harris risulterebbe anch’essa favorevole ai metalli preziosi, sebbene in misura inferiore. La politica fiscale democratica porterebbe infatti a stimoli più mirati e regolamentazioni economiche maggiori rispetto a un’eventuale amministrazione Trump, che continuerebbero comunque a sostenere il mercato dei metalli preziosi.
“Per ora, una vittoria netta dei Repubblicani sarebbe un’ottima notizia per l’oro e l’argento. E una vittoria netta dei Democratici una buona notizia.”
Nicky Shiels, responsabile ricerca e strategia metalli, MKS PAMP
L'incertezza e il “Fattore Fed”
Oltre al contesto elettorale, la politica della Federal Reserve sarà cruciale. Dopo le elezioni, il Federal Open Market Committee si riunirà il 6 e 7 novembre 2024 per discutere dei tassi d’interesse. Un potenziale taglio dei tassi in questo periodo potrebbe contribuire a sostenere il prezzo dell’oro, poiché tassi più bassi rendono il metallo prezioso più attraente come investimento. Tuttavia, anche con tassi elevati, l’oro ha raggiunto livelli record, come dimostrato nei mesi scorsi.
Indipendentemente da chi vincerà, l'esito delle elezioni presidenziali statunitensi avrà un impatto significativo sulla politica della Federal Reserve (Fed) in materia di tassi di interesse nei prossimi anni.
A settembre la Federal Reserve ha ridotto i tassi di riferimento di ben 50 punti base (pari allo 0,5%), con un impatto significativo sui mercati azionari e sui metalli preziosi. Inoltre, la Fed ha lasciato intendere che vi saranno ulteriori tagli entro le fine del 2024 e nel corso del 2025.
Una vittoria di Donald Trump potrebbe accelerare la crescita e l'inflazione, portando la Fed a mantenere tassi elevati, soprattutto in caso di dazi aggressivi. Al contrario, con Kamala Harris, la crescita potrebbe rallentare, permettendo alla Fed di proseguire con un eventuale taglio dei tassi.
Inoltre, un’eventuale vittoria di Donald Trump potrebbe aumentare il rischio geopolitico, non solo per via di un potenziale aumento delle tensioni con la Cina, ma anche per via dell’incertezza dovuta alle sue prese di posizione sulla Nato. E questo potrebbe influenzare non soltanto la stabilità geopolitica a livello globale, ma anche il prezzo dell’oro. Allo stesso tempo, un’amministrazione Trump particolarmente aggressiva nei confronti della Cina porterebbe anche a un cambiamento nelle politiche commerciali, aggravando ulteriormente le tensioni e spingendo gli investitori verso l'oro come rifugio sicuro. La persistenza del conflitto in Ucraina e l’intensificarsi delle tensioni in Medio Oriente potrebbero, a loro volta, favorire un aumento dei prezzi dell'oro.
In un contesto geopolitico già molto complesso, la possibilità di un secondo mandato di Donald Trump nel 2024 potrebbe complicare ulteriormente la situazione e spingere verso una corsa all’oro, considerato un bene rifugio.
Oro ed elezioni: conclusioni
Le dinamiche delle elezioni, specialmente negli Stati Uniti, possono influenzare il valore dell'oro, spesso in modo indiretto tramite l'impatto di nuove politiche e tendenze economiche, come variazioni dei tassi di interesse o fluttuazioni del valore delle valute, soprattutto euro e dollaro. Con l'avvicinarsi delle prossime elezioni USA, vale la pena tenere d'occhio il prezzo dell'oro, anche se è probabile che questo verrà influenzato anche da vari altri fattori economici e geopolitici globali.
Indipendentemente dall’esito, le elezioni USA del 2024 si prospettano come un catalizzatore importante per il mercato dell’oro. L’incertezza politica e le diverse possibili direzioni in termini di politica economica e geopolitica rendono l’oro un bene rifugio attraente in vista del voto. Tuttavia, Shiels mette in guardia gli investitori: una volta chiariti i risultati elettorali, potremmo assistere a un consolidamento dell’oro, come già accaduto in passato.